Nel corso degli anni abbiamo assistito ad una crescita esponenziale degli indie games. I titoli a cui va affibbiata questa etichetta sono spesso erroneamente considerati piccoli titoli da cultori, ma che in realtà alle volte nascondono uno sviluppo pregevole e meriterebbero di essere provati almeno una volta, sicuramente più di grandi produzioni che alla fin fine non riescono ad essere altro che il “same of the same”.

E’ il caso di Oxenfree, un’avventura dalle piacevoli sfumature horror/thriller. Il gioco è praticamente il biglietto da visita dei Night School Studio, che con questa loro prima uscita vogliono imporsi in maniera abbastanza concreta nella scena videoludica. A creare questo studio di sviluppo troviamo i cugini Sean Krankel e Adam Hines, rispettivamente usciti dalla scuola Disney e Telltale, e non possiamo non notare l’influenza ricevuta dai classici giochi dei due colossi appena citati.

Eccoci dunque ad analizzare quest’ennesimo viaggio digitale, a spiegarvi perché varrebbe la pena acquistare il gioco e lasciarsi trasportare dal suo mondo.

Welcome to Edwards Island

Come accennato già precedentemente, Oxenfree è un gioco d’avventura che subisce in un certo senso l’influenza dei titoli Telltale e lo stile di quella famosa casa di produzione chiamata Disney. Questo si riflette sulla trama che gioca un ruolo da padrona, con un copione e una regia che sanno catturare il giocatore dall’inizio alla fine. Mettiamo allora un gruppo di cinque teenager che decidono di passare la notte sull’isola abbandonata di Edwards Island (con un passato dalle implicazioni “militari”), giusto per improvvisare un piccolo party in spiaggia e conoscersi meglio. Precisamente noi impersoneremo Alex, che in questa gita si trova a dover far i conti con il suo nuovo fratellastro, Jonas, cercando essenzialmente di distrarsi da un grave lutto che ha colpito la sua famiglia. Al cocktail vanno aggiunti Ren, il classico amicone che cercherà sempre di gettare nel mezzo della discussione la sua battuta, poi Clarissa, che senza mezzi termini è la “stronza” del gruppo, con risposte spesso pungenti che ci porteranno a non pochi battibecchi. Infine abbiamo Nona, timida e riservata, ma che con il tempo e l’interazione ci permetterà di scoprire il suo lato sensibile e l’attenzione che ripone nei dettagli.

A conti fatti sembrerebbe qualcosa di già scritto e già visto, ma lo stesso team di sviluppo ha dichiarato di aver preso spunto da opere passate del genere horror. Ma sappiate comunque che la storia messa su dalle menti di Night School Studio è tutt’altro che scontata e banale. L’isola non è quello che sembra, nasconde tanti segreti che il gioco riuscirà a dipanare nel corso delle 4 ore necessaria a portarlo a termine in maniera sapiente e interessante. Entità sovrannaturali saranno all’ordine del giorno, ma non vogliamo svelarvi altro perché in fin dei conti il titolo non è dei più longevi in commercio, e dirvi troppo rovinerebbe anche il divertimento stesso di goderselo appieno.

Oxenfree comunque è riuscitissimo e lo è grazie a dialoghi scritti egregiamente. Effettivamente “il dialogo” risulta essere la componente chiave che tiene a galla l’intera produzione. Sarebbe stato cadere in discorsi noiosi, linee di dialogo prive di fascino e di malizia vista l’età dei protagonisti, ma non è per niente così. L’unico scoglio da abbattere purtroppo è la sola lingua inglese, anche nei sottotitoli, considerando poi che gli alter-ego parlano abbastanza velocemente, e che le nostre scelte andranno prese praticamente in tempo reale nel corso delle discussioni. Questo potrebbe e dovrebbe frenare l’acquisto a chi l’inglese non lo mastica decentemente. Si tratta dopotutto di un titolo che gioca sulla trama, sulle battute e sul modo di interagire del giocatore con esse, ergo vi perdereste il meglio, non riuscendo nemmeno a cogliere l’importanza e la bontà di questa avventura.

Interazione ridotta ai minimi termini

Parliamoci chiaramente, Oxenfree non è per niente un gioco che impegnerà le vostre qualità da pro-gamer. Il titolo infatti è un susseguirsi di dialoghi ai quali dovremmo decidere come rispondere. Dovremmo inserirci nel discorso scegliendo cosa dire tramite dei simpatici balloon, il tutto mentre la discussione va avanti, infatti potremo anche scegliere di restare in silenzio. Le nostre risposte influenzeranno il rapporto con gli altri personaggi e questo ricadrà poi anche su alcune scelte e spunti nella trama verso l’end-game. Come già detto precedentemente, finire il gioco vi porterà via circa 4 orette (precisamente noi alla prima run abbiamo impiegato tre ore e cinquantuno minuti). A queste va aggiunto un altro po’ di tempo per trovare tutti i collezionabili disponibili su Edwards Island. Ma torniamo al discorso del gameplay. Oltre all’interazione nei dialoghi, il gioco ci porterà a spostarci in vari punti dell’isola, senza però metterci dinanzi a sfide particolari o puzzle che possano essere definiti tali. Avremo una radio che dovremo usare per scovare la frequenza che ci permetterà poi di aprire porte, far partire gli eventi che ci porteranno avanti nel gioco e così via. E’ però l’ambiente stesso a dirci sempre cosa fare, ponendo il livello di sfida davvero vicino allo zero. Probabilmente per alcuni gamer questa sarà una pecca di grande valore, ma ci teniamo a rassicurarvi che Oxenfree è un’avventura che seppur limitata dal punto di vista del gameplay, riesce sempre ad essere fresca e fruibile, anzi attira e stuzzica il giocatore in tanti altri modi, lo ammalia e lo rende davvero vicino ai temi, ai protagonisti e all’ambiente ideato da Night School Studio.

Anche l’occhio vuole la sua parte

Quando un titolo si concentra quasi unicamente sulla trama e sul copione, dando poco spazio all’interazione o al livello di sfida che il giocatore deve affrontare, il detto “anche l’occhio vuole la sua parte” risulta essere più importante che mai. E cosa fa Oxenfree? Ci mette dinanzi uno stile grafico unico, studiato e capace di colpire fin dalle prime immagini. Nulla da contestare in merito. La tavolozza di colori utilizzata, il character design così come l’intera isola sono stati concepiti e sviluppati in maniera egregia. La telecamera è posta abbastanza in lontananza e, se da un lato sarebbe stato bello poter assistere ad alcune scene più da vicino, dall’altro è molto interessante ed evocativo ricevere un colpo d’occhio così vasto sull’ambiente circostante. Durante alcune sessioni di gioco poi, che non possiamo citarvi perché vi rovineremmo la sorpresa, son stati usati alcuni effetti molto affascinanti, ad esempio uno di questi rammenta alcuni difetti che avevano le vecchie VHS (le videocassette utilizzate un tempo per vedere film e contenuti video ndr.). Ma questa non è l’unica soluzione scelta dalla software house in questo senso. Ci sentiamo dunque di promuovere il gioco sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista prettamente artistico.

Commento dell’Autore

Oxenfree va giocato. Ammesso che conosciate la lingua inglese. In caso contrario tornate a studiarla e poi compratelo. Va giocato perché riesce a mettere sul piatto una storia interessante, con risolvi affascinanti e battezzata da linee di dialogo davvero spiccanti, mai banali o scontate. Va giocato perché, nonostante una limitazione dal punto di vista dell’interazione, pone il giocatore in una condizione tale da essere catturato dal mondo ideato da Night School Studio. Va giocato anche solo per visitare Edwards Island e conoscere i cinque ragazzi che, inconsci del pericolo, decidono di fare questa piccola gita. A questo va aggiunto un design ed uno stile grafico unico, richiami ad alcuni celebri film e la voglia di aiutare con l’acquisto del gioco, un team di sviluppo appena nato ma già ora assai promettente. L’unico neo oltre all’inglese potrebbero essere i 19,99€ necessari per sbloccare il gioco su Steam, consapevoli che in tre o quattro ore si raggiungeranno i titoli di coda.

 

No Lo sconsigliamo a tutti!

Recensione Breve