La lotta, se così vogliamo definirla, che si materializza nell’universo videoludico nel corso del mese di settembre, coinvolgendo tutti gli appassionati videogiocatori fan dello sport più famoso al mondo, è un qualcosa che oggi come oggi in questo ambiente ha pochi termini di paragone. La lotta tra i fan di PES e quelli di FIFA è paragonabile probabilmente solo a quella tra i fan di Call of Duty e quelli di Battlefield, anche se, e scusate il nerdismo estremo, andrebbe più accostata all’universo di Star Wars.

Laddove le forze dell’Impero Galattico sarebbero quelle di EA Sports, mentre la Repubblica sarebbe rappresentata da Konami con a supporto i propri ribelli fan di PES; e proprio come la storia di Star Wars anche quella di PES e FIFA è fatta di [SPOILER!!!] tradimenti e voltagabbana. Sono tanti infatti i videogiocatori che nel corso degli anni sono passati al lato oscuro rappresentato da FIFA, abbandonando il cammino di luce che aveva rappresentato Konami con il suo PES, soprattutto negli anni di PS2.

E ogni anno siamo qui, a porci sempre la stessa domanda. Sarà l’anno giusto per le pecorelle smarrite di ritornare all’ovile di mamma Konami. E ogni anno sembra sempre quello giusto, ma c’è sempre un “ma”.

PES 2017 È SOLO UN UPDATE DEL 2016?

Diciamolo immediatamente e togliamoci ogni dubbio. NO! Ed è il caso di urlarlo chiaramente perché il lavoro dei ragazzi di Konami è stato certosino nell’andar a puntellare il gioco in ognuno dei punti dei quali i fan si erano pesantemente lamentati nel corso della passata stagione.

Primo fra tutti, il discorso relativo all’aggiornamento delle rose. Mentre su PES 2016 gli utenti erano stati praticamente abbandonati a sé stessi con aggiornamenti che sembravano non dover arrivare mai, Konami ha promesso che quest’anno essi arriveranno con regolarità settimanale (il primo è già stato implementato il giorno del lancio per aggiornare ogni singola rosa al post mercato estivo).

Altro miglioramento lampante è quello relativo alla reattività dei portieri che tendono a far dimenticare uno dei problemi critici di PES dello scorso anno, la facilità di metterla dentro. Quest’anno sarà molto più difficile segnare e, sebbene questa possa sembrare una cosa fastidiosa dopo una valutazione inziale, alla lunga vi accorgerete che non lo è, riscoprendo il gusto, perduto l’anno scorso, di lasciare che il portiere avversario raccolga la palla in fondo alla rete alle sue spalle.

Dopo la bella introduzione dedicata alla squadra del Barcellona (che ha siglato una partnership esclusiva con Konami) il menù che ci troveremo davanti ci permetterà di scorrere facilmente tra le varie modalità e opzioni di gioco: “Partita”, per giocare in locale o online, “Competizione” per divertirsi con uno dei campionati licenziati (in esclusiva) su PES, quali la UEFA Champions League, l’Europa League e l’AFC Champions League. Oltre a queste due possibilità di scelta abbiamo anche lo spazio relativo a opzioni e impostazioni di gioco e l’area di, probabilmente, maggiore interesse, lo spazio “Mondo calciatore” all’interno del quale sono racchiuse le modalità myClub, Diventa un mito e la leggendaria Master League, adesso con delle aggiunte al mercato e alla gestione degli ingaggi che ne aumenteranno il livello di apprezzamento nel videogiocatore.

SENTIRE L’ERBA SOTTO I TACCHETTI

Giocando PES riesce a restituire delle ottime sensazioni di realismo grazie alle numerose meccaniche di gioco migliorate, dai movimenti della difesa, sincronizzati e credibili, agli attaccanti che si imbucano nello spazio appena trovano un varco, dai portieri ora maggiormente reattivi nei salvataggi, agli arbitri che ora fanno sentire la loro presenza in campo anche laddove non ci sia necessariamente bisogno di un cartellino (come nelle passate edizioni).

Pro Evolution Soccer 2017_20160923172605

La componente tattica in PES è fondamentale e sapere sfruttare al meglio le tattiche del proprio 11 (sebbene una volta attivate con l’ausilio di L2 non avremo nessuna notifica a schermo relativa alla loro attivazione) sarà fondamentale per potere avere la meglio sulla compagine avversaria.

GRAFICA BUONA, SONORO UN PO’ MENO

Al gioco, sotto questo punto di vista, non c’è che da attribuire lodi. Le movenze dei giocatori, tanto quanto quelle di arbitri e assistenti, sono splendide e perfettamente realizzate. Il motore grafico del gioco mostra costantemente i muscoli e propone anche effetti di luce credibili, mantenendo costantemente i 60fps con una risoluzione di 1080p.

Sul comparto sonoro qualcosa di ridire invece la si ha. Sebbene la telecronaca affidata agli inossidabili Caressa e Marchegiani sia ormai comprovata, qualche nuova frase non avrebbe guastato, ma soprattutto, a fare storcere il naso è la scarsa reattività dei tifosi che spesso urleranno dagli spalti in maniera non credibile e in maniera totalmente desincronizzata rispetto a quanto accade in campo, a volte quasi in maniera casuale.

LA NOTA PIÙ DOLENTE… MANNAGGIA ALLE LICENZE

Se sotto il profilo tecnico Konami ha riposto grande perizia e impegno nella realizzazione dei gameplay, tattiche e comparto grafico, altrettanto, purtroppo, non può dirsi sia stato l’impegno profuso nell’accaparrarsi le licenze ufficiali delle quali un gioco di questo carisma deve necessariamente godere.

Se da un lato abbiamo licenze che faranno felici tutti i fan sudamericani, con licenze per le leghe principali dei campionati argentini, brasiliani e cileni, nonché le licenze per la Copa Libertadores, dall’altro lato gli appassionati europei non possono di certo ritenersi soddisfatti. Il perché è presto spiegato nella scarsità di squadre “licenziate” nei principali campionati del vecchio continente. Ad avere licenze per l’intero campionato saranno solo la Ligue 1 e la Ligue 2 francese, l’Eredivisie olandese e la Serie A (ad eccezione del Sassuolo e della Juventus, esclusiva EA Sports e ingloriosamente rinominata PM White). In Spagna ed Inghilterra le uniche squadre dotate di licenza ufficiale saranno invece solamente Barcelona FC (ovviamente), Atletico Madrid e Arsenal.

Qui si potrebbe creare una profonda spaccatura tra gli utenti di Xbox One e PS4. Mentre su Xbox One gli utenti saranno costretti a sorbirsi la mancanza di licenze e la conseguente inadeguatezza del titolo di Konami, gli utenti PS4 (piattaforma sulla quale abbiamo provato il gioco) potranno godere di una scappatoia che riporterà alla mente dei fan di lunga data i fasti dei tempi andati, il leggendario “option file” grazie al quale potremo importare nel gioco maglie, loghi e nomi reali per tutti i contenuti “farlocchi” che mamma Konami ha inserito all’interno del proprio titolo.

IMPORTARE IL FILE OPZIONI

Questa possibilità è offerta solo su PlayStation 4 e, una volpa copiati i file all’interno della vostra penna USB, nella cartella “WEPES” e senza sottocartelle al suo interno, non dovrete fare altro che aprire il “Menù”, selezionare “Extra” e poi la voce “Modifica”, per poi andare su “Gestione Dati”.
Adesso, una volta selezionata la voce “Importa/Esporta”, potrete importare i file e sovrascrivere le vecchie opzioni. Se provate a farlo con un gran numero di file c’è la possibilità che il sistema si blocchi (ci è capitato, troppe volte purtroppo), ma se non avete la smania di avere tutto e subito con calma riuscirete ad ovviare alla mancanza di licenze sul titolo nella sua versione PS4 e godere di un gioco che può reggere il confronto con chiunque in termini di licenze di leghe, squadre, stadi, allenatori e campionati che sarà un piacere da giocare, anche offline nel buio della vostra cameretta.

Pro Evolution Soccer 2017_20160923170618

Per i file da importare ci sentiamo di consigliarvi il sito PESteam.

ANDIAMO ONLINE

Per quello che riguarda le modalità online di Pro Evolution Soccer, il catalogo di offerte non manca, sebben scarsamente aggiornato rispetto alla precedente incarnazione del titolo, con i classici “divisioni online” e “campionato online”, la sala d’attesa per un’amichevole personalizzata, la modalità myclub che fa da contraltare alla concorrenza di FIFA con Ultimate Team, nonché la modalità di gioco a squadre online che patisce la pesante concorrenza di EA Sports con la sua modalità Pro Club che ha portato alla nascita di una vera e propria immensa community con campionati (ufficiali e meno) a livello nazionale, europeo e mondiale.

CONCLUSIONI

Il capitolo 2017 prosegue nella risalita della serie PES ai piani alti dell’olimpo videoludico. Fare un confronto con FIFA sarebbe inglorioso e inadeguato, e ve lo dice chi, con il titolo della concorrenza, ha speso serate su serate. Il calcio di Konami ha fascino, è divertente e bello da giocare. Tende sempre più ad avvicinarsi al livello di divertimento che la serie regalava al tempo dei fasti su PS2, ma ci sono alcune pecche che ne minano la godibilità. Prima su tutte, la questione relativa alle licenze. Se su PS4 il problema è aggirabile con il file opzioni e più o meno facilità, gli utenti Xbox non saranno contenti di prendere l’ennesima porta in faccia da mamma Konami. Seconda questione e secondo punto da migliorare è quello delle modalità, oramai sempre le stesse da più anni. Introdurre qualcosa di nuovo, magari la versione Konami del Pro Club di FIFA potrebbe riavvicinare tanti ex player di PES, ora passati al “lato oscuro” del calcio videoludico, e dare una svecchiata all’immobilismo della serie.

No Lo sconsigliamo a tutti!

Recensione Breve

Utilizzando uno stile discorsivo, segui la seguente scaletta:

1. Motiva perché hai scelto quella valutazione e se vale il suo prezzo attuale
/ Se la valutazione è “Ni”, specifica a quale categoria ti riferisci

2. Principali punti di forza

3. Principali punti a sfavore

4. Ci giocherai ancora tra 6 mesi?

5. Un tuo personalissimo commento