Quasi tutti i videogiocatori conosceranno Ratchet e Clank, la storica saga cartoon/fantascientifica di Insomniac Games  che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo e che ha accompagnato l’adolescenza di molti giocatori veterani. Ma, una volta arrivati a giocare sulla PlayStation 4, ci si è chiesto se il nostro duo di eroi sarebbe approdato sulla piattaforma di nuova generazione, insieme a tante altre icone della vecchia generazione.

Ebbene, Insomniac Games ha optato per un reboot completo della saga, ripresentandoci il primo capitolo in una veste migliorata, che è sia uno spettacolo per gli occhi che un viaggio nella nostalgia più totale.

Noi di Gamempire.it lo abbiamo giocato per regalarvi la recensione, perciò tenetevi stretti i vostri bulloni e addentratevi in un viaggio spaziale che fonde il passato con il presente.

C’era una volta un Lombax

La trama di Ratchet e Clank inizia con una delle icone della saga in prigione: il Capitano Quark. Quest’ultimo verrà approcciato da un detenuto che gli chiederà di raccontare la storia dell’olo-film che riguarda il debutto delle avventure di Ratchet e Clank (e quindi del vero film che uscirà nelle sale) e come mai l’eroe della galassia più famoso e pompato fosse dietro le sbarre. Quark accetta di buon grado di raccontare le sue vicissitudini, così deciderà di assumere il ruolo di voce narrante per l’intero gioco.

Sul pianeta Veldin, nell’officina del meccanico Grim, viveva un giovane Lombax, di nome Ratchet, che sognava di entrare a far parte degli eroi che sorvegliavano l’universo: i Ranger Galattici, capitanati proprio dal nostro Quark. La nostra storia inizia quando sul pianeta di Ratchet parte il corso di reclutamento per i ranger, completato dal nostro Lombax senza troppi problemi. Tuttavia, nonostante le sue doti, viene comunque rifiutato dallo stesso Quark per via della sua mole flaccida e della fedina penale non proprio pulita.
Perciò, al nostro Ratchet non resta che tornare a casa, affranto e deluso da questa occasione mancata.

Nel frattempo, dall’altra parte del settore, il presidente Drex del pianeta dei Blarg sta creando un esercito di robot da guerra, insieme al Dr Nefarius, al fine di invadere gli altri mondi per costruire un nuovo pianeta per la sua specie, la quale ha da sempre vissuto sottoterra per via dell’inquinamento causato dalle loro stesse fabbriche. Purtroppo, durante la catena di montaggio, viene creato un robodifetto. Quest’ultimo è proprio il nostro Clank, il quale riesce a scappare dalla stazione per andare ad avvisare i ranger galattici del pericolo imminente. Purtroppo però, la sua navetta non raggiungerà mai la loro base, ma atterrerà proprio sul pianeta di Ratchet, portando i due ad incontrarsi.

Una volta spiegata la situazione al Lombax, i nostri protagonisti partono per la base dei ranger attraversando mille peripezie, inseguiti dall’esercito nemico che vuole assolutamente evitare interruzioni da parte dei Ranger, dei quali Ratchet farà parte appena consegnato il messaggio.

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Ovviamente la trama si evolve ancora, in un misto tra comicità e momenti con messaggi importanti sul senso del dovere e sulla realizzazione dei propri sogni. Questo è sopratutto evidente nello sviluppo del legame d’amicizia tra i nostri due eroi, i quali si sosterranno a vicenda durante tutto il gioco, creando quel duo che ci ha accompagnato nei giochi di tanto tempo fa.

In generale però, la storia è ottimamente realizzata, dando quel giusto tocco cinematografico a tutta l’esperienza, la quale si avvale anche di alcune scene tratte direttamente dalla pellicola. Rispetto al primo capitolo originale, vedremo il ritorno di tanti luoghi, personaggi e situazioni note, ma saranno presenti anche molte novità sia negli ambienti che nel cast e nei colpi di scena principali.
Dunque, seppur abbia elementi simili, si tratta di una storia decisamente nuova ed adatta sia a vecchi fan che ai nuovi conoscitori del gioco. In generale, potremmo affermare che si accosta moltissimo al filone degli hero movie tipici della branca animata/cartoon, sia nel design dei personaggi, che appaiono più Pixariani rispetto al passato, complici anche le nuove tecnologie messe a disposizione dalla PlayStation 4, sia nell’animazione. Ciò non è assolutamente uno snaturamento delle idee originali, in quanto questo stile si adatta benissimo sia al cast del gioco, sia al tipo di storia che va a raccontare, in modo da piacere a grandi e piccini.

La longevità della trama è modesta, quindi né troppo lunga né troppo corta, ed in generale azzecca i tempi e narra tutto quello che c’è da dire. Probabilmente sarebbe stato interessante vedere qualche scena con gli altri Ranger Galattici, ma sicuramente questo è un compito che è stato lasciato alla pellicola e ad eventuali successivi capitoli.

Bulloni, Chiavi ed Astronavi

Passiamo ora a ciò che ha reso effettivamente grande questa saga: il gameplay. Le meccaniche generali rimangono invariate da tutti gli altri capitoli, ma presentano alcune innovazioni adattate al nuovo modo di giocare sviluppato nel corso di anni. Innanzitutto la nostra fida omnichiave ci accompagnerà come oggetto iconico del nostro Lombax, affidata al tasto quadrato per gli attacchi corpo a corpo e con la possibilità di lanciarla per una breve distanza in combinazione con il tasto di mira.

Oltre al suo speciale attrezzo, il nostro Ratchet avrà a disposizione un vasto arsenale di armi che prende in prestito elementi dai molti capitoli della saga fino a novità assolute. Dal Pirocida, al Guerrafondaio, al Pecorator e al Pixelator, ogni arma sarà accessibile sia attraverso la classica ruota delle armi, più veloce e rapida che mai, sia attraverso la selezione rapida con le freccette. Ogni vostro strumento di morte avrà un effetto specifico che spazia dal distruttivo al comico, portando a garantire la morte dei vostri nemici nelle maniere più bizzarre e crudeli che potreste immaginarvi, il tutto ovviamente offerto da Gadgetron (non si accettano rimborsi) .

Le armi saranno acquistabili attraverso i classici bulloni, mentre per potenziarle sarà necessario utilizzare dei cristalli chiamati “raritanium” attraverso una griglia che nasconderà alcune abilità nascoste dell’arma, le quali concederanno al giocatore nuovi effetti e potenza di fuoco maggiore.

Ogni arma possiede 5 livelli, al completamento dei quali faranno evolvere il proprio strumento di morte in una versione aggiornata e più potente. Tutte le armi presenti nel gioco hanno un design unico, aumentando la varietà di approcci ai combattimenti e permettendo all’utente di utilizzare le sue preferite con i tasti rapidi, anche se sarà sempre possibile accedere ad ognuna di esse tenendo premuto triangolo. La varietà sarà particolarmente utile contro i boss del gioco , i quali molte volte presenteranno attacchi e difese che saranno più vulnerabili ad un tipo di arma piuttosto che ad un altra.

Gli avversari che vi ritroverete ad affrontare saranno vari e metteranno alla prova le vostre capacità di evasione, sopratutto quando vi ritroverete contro gruppi numerosi accompagnati da un bel carrarmato. Proprio grazie alla diversità dei nemici, si potrà veramente assaporare la varietà delle armi ed i loro effetti su di essi. Sicuramente i più iconici (e divertenti) sono il Discotron, un’arma che spara delle sfere da discoteca che fanno ballare i nemici rendendoli vulnerabili, il Pecorator, che come dice il nome trasforma i nemici in pecore, e il nuovo Pixelator, il quale permette a Ratchet di trasformare i nemici in un ammasso di pixel a bassa risoluzione.

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Dunque, il combattimento è sicuramente divertente e ottimo per sfogare i propri istinti omicida, ma ricordiamoci che questo è un titolo Platform, dunque come se l’è cavata in questo frangente? Il gioco offre moltissime tipologie di platform ed enigmi, dal Jetpack, all’immersione, alle rotaie e fino all’olo-travestimento, tutto è una perfetta unione di ciò che il franchise ha sempre fatto nel corso dei suoi capitoli.

Oltre ai classici “salta qui, arrampicati là, usa il rampino”, sono presenti varianti sul tema sfruttando gli altri metodi di platforming, creando delle combinazioni piuttosto ostiche in alcuni punti specifici. I più “difficoltosi” sono probabilmente i puzzle con il trapassatore e le parti con Clank, nelle quali sarà necessario combinare dei piccoli robot al fine di superare alcuni enigmi ambientali. Quest’ultimi risultano molto divertenti e presentano una sfida ben bilanciata, che può risultare di facile risoluzione una volta analizzato per bene l’ambiente circostante.

In linea di massima il cuore platform del titolo non risulta mai noioso, né ripetitivo, ed è armonizzato per bene nell’ambiente circostante, il che permette di essere godibile per ogni tipo di giocatore, richiedendo eventualmente più impegno durante la caccia ai bulloni d’oro. In questo settore si potrebbero inserire anche le varie attività occasionali, come l’uso della navicella in alcuni punti di trama o le gare di Hoverboard in determinati pianeti. Da questa mole di attività da svolgere, si può dunque concludere che il gioco presenta un’ottima diversità di attività tale da non essere ridondante neanche in successive run del titolo.

Per quanto riguarda invece gli oggetti da collezionare, il titolo sicuramente non deluderà i fan di questa attività, la quale si associa benissimo ai trofei PlayStation. Le cose più importanti da ottenere sono sicuramente le olo-carte, delle figurine che, oltre a dare informazioni su personaggi luoghi ed armi, danno dei bonus in base al set a cui appartengono una volta completato, permettendo sia di avere vantaggi a livello di bolt/cristalli guadagnati, sia di sbloccare nuove e potenti armi. Tra queste sono da menzionare sicuramente le versioni Omega di tutti gli strumenti di morte del gioco, le quali possono arrivare a livello 10, e il famoso RHYNO.
Le carte sono davvero molteplici e si possono trovare sia uccidendo i nemici che raggiungendo posti segreti nella mappa. Oltre alle olo-figurine, ci saranno i classici bulloni d’oro, che serviranno per sbloccare delle sale nel Museo Insomniac, un’area adibita ad omaggiare i titoli precedenti della saga.

Infine saranno presenti diversi obiettivi secondari in ogni pianeta, in modo da dare più longevità al gameplay.

In linea di massima, Ratchet e Clank è un gioco adatto sia ai completisti, sia ai giocatori casual, per via della sua grande varietà di attività, armi e platform. Ciò lo rende adatto a molteplici completamenti della storia principale, anche grazie alla modalità Sfida che è studiata proprio per dare un incentivo a rigiocare il titolo.

Insomma, se nei precedenti capitoli eravate abituati ad aumentare tutte le armi al massimo, a trovare ogni oggetto e a scoprire tutti gli anfratti dei pianeti della galassia, non rimarrete di certo delusi da questo reboot.

Una nuova veste per un grande classico

Passando al comparto tecnico, sicuramente si parla di una lode piuttosto evidente. La tecnologia PlayStation 4 è usata al meglio in questo titolo, creando ambienti e personaggi colorati, dettagliati, vivaci e dal pieno stile animato, tanto da rendere difficile la distinzione tra le scene del film e quelle del videogioco. In tal senso, l’illuminazione e gli effetti delle armi sono sicuramente il punto forte del titolo, accompagnate dall’acqua e dal character design.

Durante il vostro gameplay, vi ritroverete immersi in un cartone dai toni allegri e dagli ambienti ottimamente caratterizzati, dandovi l’impressione di star giocando ad un film moderno della Pixar o della Disney. L’unica pecca forse risiede in alcune animazioni di dialogo, le quali in certi momenti risultano davvero scarne a differenza di quelle usate nelle scene di intermezzo.
Il tutto è godibile in maniera fluida a 1080p anche nelle scene più affollate.

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Per quanto riguarda il sonoro, le musiche sono ottimamente realizzate e danno molto quel senso di eroismo che vuole trasmettere il gioco, sopratutto durante i momenti cruciali. Anche le theme dei pianeti azzeccano perfettamente il feeling che vogliono comunicare le loro terre, sia prendendo spunto dall’ambiente che dalle parti platform.
Seppur non ci siano elementi memorabili, o composizioni particolarmente complesse, la semplicità si adatta benissimo al complesso del gioco, fungendo più da accompagnamento che da colonna portante, in modo da rendere tutta l’esperienza più gradevole e rilassante. Passando al doppiaggio, quello italiano fa un lavoro egregio, sopratutto la voce di Clank che è la classica dei capitoli passati. Un po’ meno è il narratore di Quark, che seppur sia perfetto nel raccontare i fatti e le azioni del giocatore, molte volte appare troppo atono e forzato nell’interpretazione caricaturale del nostro eroe galattico. Tuttavia, nel complesso il cast delle voci risulta ottimamente realizzato e caratterizzato, probabilmente per via del fatto che sarà lo stesso anche nella pellicola in uscita al cinema.

Passando ai comandi, quest’ultimi sono fluidi e presentano l’ormai noto sistema di mira assistita ad agganciamento del bersaglio, in modo da adattarsi al ritmo frenetico dei combattimenti.  Tuttavia, nel corso delle sessioni di gioco, ci sono alcune piccole imprecisioni riguardo per esempio lo scambio di rotaia, o l’assegnazione rapida delle armi, le quali a volte possono mancare di rispondere correttamente all’input del giocatore. Questa eventualità però è così rara e marginale da essere difficilmente un elemento che può condizionare la godibilità del gioco.

Il menù è forse un po’ scarno nella sua veste grafica, apparendo troppo minimalista, staccando dunque di netto con la ricchezza del mondo di gioco.

Conclusione e commento dell’autore

Ratchet e Clank  è facilmente definibile come una delle esclusive che ogni giocatore possessore di PlayStation 4 dovrebbe comprare. Oltre che ad essere un tripudio di bellezza per gli affezionati della saga, risulta nella sua essenza un gioco che offre molti contenuti al giocatore moderno, portando il semplice genere platform ad essere una delle carte vincenti anche nell’era dei giochi super complessi e super difficili.

L’umorismo, il legame d’amicizia dei protagonisti e la tipica trama da film d’animazione, rendono la storia del Lombax e del Robot una delle migliori in circolazione, seppur sia effettivamente molto semplice. Ma è proprio quest’ultima caratteristica ad essere esaltata nel reboot della storica saga, dove il giocatore viene immerso in un mondo colorato e user-friendly, in grado di fornirgli sia sfide adatte a lui che momenti di puro svago, il tutto accompagnato da un sacco di oggetti da trovare esplorando le aree e completando attività. In un certo senso, è proprio questa la forza dei grandi classici per PS2 come Ratchet e Clank: dare al giocatore un intero universo in cui passare del tempo a divertirsi con un cast di personaggi strambo a cui potersi affezionare nel corso della sua avventura, cosa che questo capitolo vuole iniziare a fare, sedimentando le radici per le nuove avventure dei nostri eroi.

Un gameplay vecchio stile, ma adattato alle prestazioni moderne, una grafica azzeccata e del sano platforming, permettono a Ratchet e Clank di essere meritevole del prezzo che chiede al lancio, portando una ventata di aria fresca all’interno del panorama videoludico odierno.

Personalmente, ho vissuto l’esperienza di gioco come uno splendido viaggio nel passato della mia infanzia da videogiocatore, dove da bambino giocavo a titoli del genere insieme a molti altri miei coetanei. Vedere Ratchet e Clank nei loro nuovi panni è stata decisamente fonte di nostalgia, sopratutto quando ho iniziato a picchiare i nemici con l’omnichiave.

Insomma, sia che siate fan della saga o che ne abbiate sentito parlare solo adesso, fidatevi che questo titolo fa sicuramente al caso vostro se volete divertirvi in totale relax. In cuor mio, non mi resta che aspettare ulteriori giochi sulle console di nuova generazione, visto che per adesso non vedo l’ora di solcare di nuovo la galassia insieme al Lombax e al suo amico robotico.

E, chi lo sa, magari ci scappa un bel rifacimento della modalità multiplayer.

No Lo sconsigliamo a tutti!

Recensione Breve