Quando all’orizzonte di un videogiocatore appare un nuovo capitolo di una saga di successo, soprattutto negli ultimi anni, il rischio di incappare in una sonora delusione è sempre dietro l’angolo, sarà successo anche con Uncharted 4? Ci è successo con Resident Evil, ci è successo lo scorso settembre con Metal Gear Solid V e, in parte, ai più pignoli è successo con Fallout 4.

Quando ti appresti a provare per la prima volta Uncharted 4 non fai che pensare alle recenti cantonate regalateti in tempi più o meno recenti dall’industria videoludica, poi però ti fermi ad osservare il marchio “Naughty Dog” e tutte le paure e i sudori freddi spariscono come per magia.

Chi ha giocato i precedenti tre capitoli su PlayStation 3 non può che aver amato la saga realizzata da Naughty Dog, capitolo dopo capitolo. Certo ci sarà sempre chi preferirà il primo al secondo o il terzo al primo, ma tutti saranno concordi nel giudicare la trilogia fin qui uscita una perla tra le esclusive Sony. Pensate che addirittura sembra ci sia chi ha giocato e apprezzato anche il titolo della serie uscito solo sulla leggendaria PsVita di Sony, un dispositivo metà console e metà fermacarte.

Perché tutti questi elogi in apertura di recensione, vi starete chiedendo magari. La risposta è semplice: perché per una serie come Uncharted funziona così, non ci si può mai esimere dall’elogiarla. E anche il quarto capitolo appena approdato, in esclusiva Sony, sulle PlayStation 4 di tutto il mondo non fa eccezione alcuna.

Il titolo, la cui storia è degna dei più grandi colossal cinematografici, tra fasi di azione e sparatorie varie, non mancherà di regalare ai giocatori momenti di emozione vera, nei quali i protagonisti della storia si andranno a schiudere come fiori in primavera, mostrando tratti caratteriali ed emotivi spesso rimasti in ombra, nella serie e in generale in altri capitoli videoludici di pari importanza.
L’emotività manifestata sarà parte essenziale nel processo di coinvolgimento del giocatore nella storia del gioco e fortemente legata al nascere e all’evolversi della storia, ma che è stata sapientemente dosata dagli sviluppatori per combinarsi al meglio tanto all’ironia e al sarcasmo che da sempre caratterizzano i dialoghi tra i protagonisti della serie, quanto alle fasi di gameplay puro, classico e rodato come era facile attendersi, ma comunque non privo di interessanti e sfiziose puntellature che andranno a rendere ancora più interessanti le fasi di gioco di questo nuovo capitolo della serie.

Orfano di madre dall’età di 5 anni e disconosciuto dal padre, cresciuto nell’orfanotrofio di Saint Francis Boys’ Home e assoggettato alle continue prese in giro degli altri ragazzini, in questo episodio conclusivo della saga di Uncharted, Nathan verrà messo difronte a una difficilissima scelta: restare al fianco di Elena, suo amore di sempre, e provare a condurre una vita “normale”, ma con il cuore sempre altrove ripensando alle avventure del passato non troppo lontano, o ascoltare il richiamo delle sirene e accettare la richiesta di aiuto del fratello Sam, ricomparso 15 anni dopo quella che Nate credeva essere stata la sua morte in una prigione di Panama, per lanciarsi ancora una volta a capofitto in una nuova e pericolosa avventura alla ricerca del tesoro perduto del capitano Henry Avery, pirata appassionato di Cristianesimo che associava la sua figura a quella di San Disma. Partendo da Panama, passando anche per l’Italia e la Scozia, la nostra avventura si concluderà infine a Libertalia, l’utopica città dei pirati nascosta nel cuore delle foreste del Madagascar.

Sono un uomo di ventura, devo seguire il mio destino

Nelle primissime fasi di gioco, che ci serviranno come di consueto da tutorial per (ri)prendere la mano con controlli e meccaniche di gioco, iniziano a saltare già all’occhio i primi tratti distintivi di questo nuovo episodio delle serie. Le prime cose che non potrete fare a meno di notare sono i tempi di caricamento ridottissimi, con, inoltre, una totale assenza di “stacco” tra le fasi di dialogo tra i personaggi e le fasi di gioco puro, cosa che contribuisce a regalare una maggiore immedesimazione nelle vicende che ci troviamo ad affrontare, una grafica assolutamente mozzafiato, un comparto audio perfetto che meravigliosamente si sposa al doppiaggio italiano e, soprattutto, la forte componente emotiva che i ragazzi di Naughty Dog, dopo averla sapientemente sfruttata in The Last of Us, hanno portato anche nell’ultimo episodio delle avventure di Nathan Drake.

Il breve percorso di tutorato che vivremo all’inizio del gioco ci permetterà di saperne di più sia sul passato del nostro eroe, Nathan Drake, che su quello del fratello, Samuel Drake, catapultandoci dai dialoghi della loro infanzia a quelli avuti in occasione del loro ultimo incontro, avvenuto molto tempo prima.

Proprio nelle prime fasi di gioco potremo immediatamente apprezzare i miglioramenti relativi alle meccaniche di arrampicata presenti in Uncharted 4. Diversamente da quanto accade in altri titoli, nei quali il movimento appare a volte troppo meccanico e forzato, in Uncharted 4 la fluidità del movimento mentre scalate una parete è notevole e migliore rispetto a quella dei precedenti capitoli della saga; inoltre la possibilità di raggiungere la nostra destinazione non per forza da un’unica e singola serie di appigli rende queste sessioni assai meno tediose. A ciò va aggiunto un maggior livello di godibilità di queste fasi di gioco, regalatoci dai dialoghi che metteranno in piedi i fratelli Drake nel corso delle loro numerose arrampicate insieme, tanto sarcasmo e la possibilità, per tutti i fan della serie, di rivivere i ricordi delle vecchia imprese vissute nei precedenti capitoli grazie ai racconti di Nate.

Le novità più rilevanti che sono state introdotte in Uncharted 4, a livello di gameplay, riguardano sicuramente quelle relative all’evoluzione delle sessioni stealth, parziale “eredità” dei vecchi capitoli, ma fortemente influenzata da quanto fatto da Naughty Dog su The Last of Us.

Proprio come Joel ed Ellie, anche Nate e soci potranno cimentarsi in sessioni di stealth (non obbligatorie, ma fortemente consigliate se affrontate l’avventura ai livelli di difficoltà più elevati), nascondendosi tra l’erba alta ed effettuando uccisioni di soppiatto. Avremo inoltre, proprio come un novello Big Boss, l’opportunità di marcare i nemici dopo averli localizzati, al fine di tenere traccia dei loro movimenti nelle vaste aree di gioco che Uncharted 4 ci offre da esplorare, per poi aggirarli e colpirli dall’alto, da dietro, o magari tirarli giù da una sporgenza. Il nostro consiglio è quello di cercare di essere furtivi il più possibile visto che, come si conviene in queste avventure, la quantità di nemici che ci si scaglierà contro qualora dovessimo venire scoperti è decisamente superiore al numero degli eroi.

Naughty Dog ha inoltre introdotto delle meccaniche QTE tanto nelle sparatorie e nelle scazzottate, quanto anche nei dialoghi e nelle scene di intermezzo. Badate bene però che non si tratta di un mero tentativo per coprire eventuali buchi nel gameplay, ma di interessanti aggiunte. Nel primo caso, contribuiranno a rendere ancora più incalzante il ritmo degli scontri, nel secondo invece vi impediranno di limitarvi ad essere spettatore delle cutscene, ma vi terranno sempre sull’attenti impedendovi di spezzare l’atmosfera ad altissimo coinvolgimento del titolo.

Ma Uncharted vuol dire anche enigmi e, ovviamente, anche questo nuovo episodio della serie saprà regalarci qualche grattacapo, con annessa soddisfazione per esserne venuti alla fine a capo, anche grazie ai soliti e divertenti appunti segnati sul sempre utilissimo diario che Nate porta con sé nel corso delle sue avventure.

Questo nuovo Uncharted 4, capitolo conclusivo della saga creata da Naughty Dog e dedicata alle avventure di Nathan Drake, ha quindi tutto ciò che serve ad essere un capolavoro del genere. Una bella storia, con tanti personaggi tutti con un’ottima caratterizzazione e meravigliosamente realizzati a livello grafico, tanta azione, sapientemente miscelata alla componente stealth e, per la prima volta nella serie, si lascia davvero tanto spazio a sentimenti e riflessioni personali che regalano a Uncharted 4 un aspetto più profondo dei suoi predecessori.

Tecnicamente Parlando

Il gioco gira a 1080p garantendo praticamente quasi sempre i 30fps, se qualche calo minimo c’è, esso non intacca comunque nemmeno lontanamente la godibilità dell’esperienza di gioco.

A livello grafico la nuova fatica di Naughty Dog si presenta in modo impeccabile, praticamente tutto, dalle ambientazioni ai personaggi, dagli anfratti più remoti delle zone che vi troverete a visitare alle espressioni del viso dei protagonisti è realizzato in maniera splendida e documenta l’altissima cura che dagli sviluppatori è stata riposta nella creazione di ogni singolo elemento di gioco di Uncharted 4.

Una menzione speciale va sicuramente fatta alle ambientazioni di gioco e alla maestria nel farle quasi sembrare appartenenti a un vero open world. A volte, infatti, le ambientazioni vaste, ma comunque sempre dettagliatissime, che i ragazzi di Naughty Dog hanno messo a disposizione del videogiocatore vi permetteranno di progredire con il vostro cammino scegliendo di fare un percorso piuttosto che un altro, regalandovi l’impressione di essere alle prese con un open world in piena regola. Inoltre, la moltitudine di percorsi da intraprendere nella mappe di gioco create da Naughty Dog vi garantirà, il più delle volte, la possibilità di giungere a dei punti panoramici dai quali ammirare la maestosità e la bellezza di tutto quanto vi circondi.

Come detto in apertura di recensione, anche il comparto audio, proprio come quello video, fa una bellissima figura in Uncharted 4, con musiche d’accompagnamento sempre azzeccate, siano esse da sottofondo a uno scontro a fuoco o da compagnia nel corso delle scalate. Bellissimi anche gli effetti sonori, dai suoni della natura a quelli delle armi e delle esplosioni, tutto contribuirà a garantirvi una totale immersione nelle vicende di Nate e Sam Drake. Perfetto anche il doppiaggio, interamente in lingua italiana, come da sempre Naughty Dog ci ha abituato.

Per quanto concerne la longevità, la prima run, alla difficoltà più alta, porta via poco meno di 15 ore. Il gioco, comunque, offre una buona opportunità di essere rigiocato garantita in primis dai numerosi livelli di difficoltà disponibili, ma anche grazie ai tesori nascosti in giro per i vari livelli di Uncharted 4 e, nel caso ne foste dei collezionisti, anche per i trofei da sbloccare. Longevità alla quale va aggiunta tutta quella regalata dal comparto multiplayer del gioco.

Multigiocatore in stile Naughty Dog

La modalità multigiocatore ci permetterà di metterci alla prova con più modalità, che contribuiranno a rendere maggiormente divertente la componente online di Uncharted 4, offrendoci, oltre al classico Deathmatch a squadre, anche una modalità Controllo, e una versione, rivista per l’occasione in chiave Uncharted, del classico cattura la bandiera, nella quale dovremo mettere le mani su un manufatto e depositarlo in un apposito scrigno, la modalità Saccheggio.

Una volta scelta la propria classe, con annesso equipaggiamento specifico, ci si lancia nella mischia per abbattere il maggior numero possibile di nemici e raggiungere l’obiettivo della modalità selezionata, ma non solo. In giro per le mappe di gioco potremo trovare anche dei tesori nascosti grazie ai quali otterremo del denaro che, unito a quello conseguente alle uccisioni dei nemici, potrà essere speso nel corso della partita stessa per l’acquisto di speciali potenziamenti, come ad esempio la possibilità di evocare un soldato speciale, controllato dalla CPU e appartenente a specifiche classi (cecchino, assaltatore, medico…), ognuna delle quali con speciali abilità.

Il tutto, senza dimenticare l’utilità dei talismani che ci permetteranno di ottenere degli idoli da collocare sul terreno, con funzioni analoghe a quelle delle classiche torrette negli altri giochi, ma con la capacità, qui, di aggirare gli ostacoli e colpire sempre e comunque i nemici. Ci metterete un po’ per riuscire a sfruttarli al meglio, ma quando riuscirete a padroneggiarne le abilità, avrete la possibilità di garantire un vantaggio non indifferente alla vostra squadra.

Il multigiocatore non ha, speriamo solo al momento, una classificazione dei livelli di progresso, niente level up quindi, ma solamente un sistema di ranking che vi permetterà di essere associati a partite con giocatori appartenenti alla vostra stessa classe di ranking. Nulla di trascendentale comunque, non è certo per il multigiocatore che Uncharted 4 verrà ricordato.

Vi ricordiamo anche la presenza delle microtransazioni all’interno dell’online di Uncharted 4. Nulla di appartenente al range di personalizzazioni e pacchetti bonus che non si possa ottenere giocando a fondo la modalità multigiocatore, ma in caso contrario foste dei tipi da “tutto e subito”, beh, preparatevi a mettere mani al portafogli.

Conclusioni

Uncharted 4 è l’esclusiva Sony che non può mancare nella vostra collezione. Uno di quei titoli che tutti dovrebbero giocare e, qualora non vi foste mai calati nei panni di Nathan Drake, vi invitiamo celermente a recuperare la Nathan Drake Collection prima di lanciarvi in questa nuova avventura.

Uncharted 4 porta con se tutti i tratti distintivi che nel passato hanno fatto il successo di questa serie, mescolandosi al meglio con alcune novità “importate” da TLOU come la fortissima componente emotiva dettata dai dialoghi e dalle espressioni dei protagonisti, che regala al nuovo capitolo delle avventure di Nathan Drake un aspetto profondo come mai prima d’ora.

uncharted 4 easter egg crash bandicoot

La scena nella quale Nate gioca a Crash Bandicoot vi farà sicuramente sorridere

 

Uncharted 4 è uno di quei, oramai pochissimi, titoli che riescono a mettere il giocatore in conflitto con sé stesso. Da un lato la voglia di proseguire con la storia dettata dalla meravigliosa godibilità del titolo stesso, dall’altro la paura di andare troppo veloce e rischiare di “bruciarsi” il titolo troppo presto. Lo giocherete, ne godrete al massimo, ma al contempo vi interrogherete se forse non sia il caso di fare una pausa e riprendere a giocare più avanti, con la ferma volontà di arrivare il più tardi possibile alla conclusione di questa ennesima nuova avventura.

Se proprio vogliamo trovare un difetto a questo titolo, troviamolo nel fatto che è la conclusione di una saga storica che è divenuta leggenda all’interno del mondo PlayStation.

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Se siete rimasti impantanati nella rincorsa al platino, vi invitiamo a leggere la nostra guida ai trofei di Uncharted 4.

No Lo sconsigliamo a tutti!

Recensione Breve

Utilizzando uno stile discorsivo, segui la seguente scaletta:

1. Motiva perché hai scelto quella valutazione e se vale il suo prezzo attuale
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2. Principali punti di forza

3. Principali punti a sfavore

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