Torniamo a casa, stanchi da una giornata lavorativa o dalla scuola, magari adirati per qualcosa che è successo, l’unica cosa che vogliamo fare è sfogarci in qualsiasi modo possibile e svagare la mente. All’improvviso ci ricordiamo i bei tempi del 2014, quando si giocava a Wolfenstein The New Order e si potevano far fuori schiere e schiere di nazisti, con le armi più improbabili e la violenza più inaudita. Quello si che era uno sfogo! Servirebbe proprio un seguito…

Tutto quello che avete letto finora è tratto da una storia vera, personale a dire la verità. Per fortuna sono stato accontentato da Bethesda e Machine Games, e Wolfenstein II The New Colossus è diventato finalmente realtà. Mi sono buttato a capofitto con il mio pad, pronto a liberare l’America dagli oppressori del nuovo ordine, e che ci crediate o no, è riuscito a sorprendermi in maniera davvero eclatante!

Finalmente posso riposare… o forse no?

Deathshead è morto, e con lui tutte le sue ricerche scientifiche e tecnologiche del nuovo ordine. William “BJ” Blazkowicz esausto e ferito dallo scontro, crede di aver finito la sua opera, ma il futuro gli riserva ben altro. Salvato in extremis, il nostro protagonista, stanco e distrutto psicologicamente, è costretto a imbracciare nuovamente le armi, non solo per affrontare nuovamente i nazisti, ma anche per combattere il proprio Io e rimanere, così, ancorato alla vita terrena.

Se il primo episodio si concentrava maggiormente sull’Europa, questo seguito è prevalentemente ambientato negli Stati Uniti d’America. La resistenza, infatti, cerca in tutti i modi di iniziare una rivoluzione, in modo tale, da costruire un punto di partenza per la liberazione dell’intero pianeta. La vicenda procede in maniera esaltante per tutte le 12 ore necessarie per completarla, con colpi di scena continui, quanto folli, che ci accompagnano fino alla conclusione, la quale risulta meno d’impatto rispetto a New Order, ma giustificata da un finale chiaramente aperto. La violenza, mista ad ironia è assicurata, mescolandosi in uno stile quasi tarantiniano, ma sempre coerente con il contesto in cui giochiamo.

Rispetto a Wolfenstein The New Order, viene approfondito maggiormente il passato di Blazkowicz, soprattutto tutto ciò che riguarda la sua difficile infanzia, e i motivi della sua rabbia, spesso incontrollata. Non mancano poi i vecchi personaggi e l’introduzione di nuovi, ognuno con un carattere ben diversificato e ben inserito all’interno della trama. Se nel precedente capitolo, la campagna era sostanzialmente lineare, in Wolfenstein II The New Colossus, sono presenti missioni secondarie di vario genere, dalla possibilità di eliminare comandanti nazisti, fino a cercare determinate componenti per potenziarci. Tutte queste missioni facoltative, sono assolutamente esterne ai livelli principali della vicenda, selezionabili dalla mappa del nostro “quartier generale”

Sparatutto all’ennesima potenza

In Wolfenstein lo scopo è semplice: sparare a tutto ciò che si vede. Le sue meccaniche, però, evolvono questo concetto a dismisura. Non abbiamo a disposizione un arsenale enorme, ma basta perfettamente per non stancarci, e procedere tra i livelli in maniera soddisfacente. Anche in questo capitolo, abbiamo la possibilità di sparare all’impazzata -anche con doppie armi- o superare aree di gioco completamente in stealth, solo che al posto del classico coltello, siamo armati di ascia.

Fin qui tutto sembra praticamente identico al primo Wolfenstein, cosa cambia quindi? Innanzitutto il sistema dei talenti è stato ampliato, con nuove aggiunte e bonus. Presente, inoltre, l’eventualità di potenziare le proprie armi tramite dei potenziamenti che si possono trovare in giro nei vari livelli del gioco. Immancabili i collezionabili, questa volta più vari, che come sempre, aggiungono anche ulteriori informazioni alla storia raccontata e l’approfondiscono in diversi punti.

Importantissima l’introduzione di tre nuove caratteristiche di gameplay. Nel corso della vicenda, infatti, possiamo scegliere tra tre diversi potenziamenti meccanici, ognuno dei quali ci fornisce un aiuto in più durante l’avventura. Il “Costrittore” ci permette di restringere il torace e passare sotto a cunicoli strettissimi, tuttavia non possiamo respirare mentre lo adoperiamo, con “l’Ariete” possiamo caricare i nemici o sfondare determinati muri, infine con il “Bipode”, possiamo alzarci con dei particolari trampoli, sparando così dall’alto e raggiungere posizioni elevate. Solo un congegno è possibile scegliere, per ottenere i restanti bisogna completare delle particolari missioni secondarie.

Wolfenstein II The New Colossus, nonostante i vari potenziamenti e le nuove meccaniche, risulta sempre impegnativo, anche a difficoltà meno elevate. Ciò che lo differenza è la completa rimozione dei boss, componente ludica che era presente, se non preponderante nel primo episodio. Tuttavia sono presenti le classiche aree di gioco con robot enormi e nemici in quantità elevate, senza dimenticarci degli onnipresenti comandanti da eliminare.

Una bellezza da giocare

Wolfenstein II è fantastico da giocare, quanto da vedere. La sua fluidità è l’elemento portante di questa produzione. 60fps praticamente costanti, con qualche calo impercettibile, ma giustificato da un comparto grafico di altissimo livello, che riesce a tratti, a impressionare. Tra scintille, esplosioni e sangue, il titolo è una continua gioia per gli occhi, anche grazie a un design artistico di incredibile qualità. Rimanendo sempre nel design, è notevole la cura riservata a quello del level design, perfettamente coerente con le meccaniche gameplay e pieno di percorsi alternativi e segreti da scoprire, insomma esattamente come il precedente capitolo, si riesce a percepire lo stile old school.

Tutta questa qualità tecnico/grafica è derivata dall’utilizzo dello stesso motore grafico di DooM: ID Tech 6, il quale ha già saputo dimostrare la sua leggerezza e la sua incredibile ottimizzazione, non solo su console, ma anche e soprattutto su PC, dove quest’ultima si dimostra essere la piattaforma preferibile se si vuole avere il titolo alle massime prestazioni. Incuriositi comunque da provare il suddetto gioco in versione Xbox One X per verificare le differenze con la versione base, la quale impressiona comunque, anche se con qualche piccola sbavatura per quanto riguarda alcune texture.

Colonna sonora d’eccezione, nella quale troviamo pezzi metal e rock, ma anche tracce sonore tipiche degli anni 60, che insieme agli effetti audio di ottima fattura, vanno a comporre un comparto sonoro davvero pregevole. Buono anche il doppiaggio in italiano, a volte, forse, un po’ troppo recitato, ma che riesce a essere godibile nella maggior parte dei casi.

No Lo sconsigliamo a tutti!

Recensione Breve

Non mento se vi dico che questo Wolfenstein II The New Colossus è uno dei migliori sparatutto in persona che io abbia mai giocato -e fidatevi, ne ho giocati tanti-. Esalta il genere in qualsiasi concetto: dal gameplay al motore grafico, dalla colonna sonora alla narrazione, tutto è perfettamente bilanciato e curato sotto ogni più piccolo dettaglio. Da giocare è una bellezza dall’inizio alla fine, grazie ad una fluidità e un impatto visivo stupefacente.

La sola presenza della campagna a singolo giocatore dalla durata di oltre 13 ore, sottolinea l’impegno di Machine Games di puntare a creare un videogioco fortemente orientato alla narrazione, dove quest’ultima non risulta mai banale o scontata, e che dimostra che al giorno d’oggi si possono ancora creare degli sparatutto only single player di altissima qualità.

La caratterizzazione di Blazkowicz è assolutamente splendida, così come è splendida la storia che ruota intorno al suo passato e ai personaggi che lo circondano. Un uomo stanco, esausto, pieno di rabbia, ma pieno di incertezze sul suo futuro e sulla guerra che combatte. Solo per il protagonista, il gioco vale ogni centesimo a cui è venduto.

Personalmente, lo consiglio a occhi chiusi a chiunque, sia perché è uno sparattutto semplice da capire e da giocare sia perché merita di essere comprato e supportato da più giocatori possibile, in modo tale, da vedere presto un terzo capitolo che concluda la trilogia già prevista da Bethesda. Questo è un titolo che coniuga giocatore esperti con giocatori alle prime armi, grazie anche ad una difficoltà scalabile, ma sempre perfettamente bilanciata.

Wolfenstein II The New Colossus non è solo uno sparatutto nudo e crudo, non rappresenta solo violenza, è qualcosa che va oltre a tutto: all’ironia, alla cattivera, al modo di intendere questo genere da anni ormai affollatissimo, e che rischiava di non trovare più una sua identità. Questo seguito è proprio ciò che serviva: una ventata d’aria fresca, con un pizzico di old school che non fa mai male. Se davvero ci tenete alle esperienze in singolo giocatore, non potete farne a meno!