La stagione motoristica videoludica è iniziata ed i ragazzi di Milestone sono tornati in pista con MotoGP 19, il nuovo capitolo su una delle serie sportive più amate. In quello precedente, l’esordio dell’Unreal Engine 4 ha sicuramente mandato una ventata d’aria fresca per quanto riguarda il comparto tecnico. Questo invece presenta diverse novità e graditi ritorni, che vedremo punto per punto. Vi anticipiamo però che alcuni aspetti ci hanno fatto un po’ storcere il naso, nonostante il nostro apprezzamento.

Storia e modernità

MotoGP 19 propone diverse modalità di gioco, alle quali è possibile accedere da un unico menù principale, senza il bisogno di scorrere schede o pagine. Quella principale è ormai da anni la Carriera, che in questo capitolo può essere affrontata a difficoltà Standard o Pro. La seconda mette a disposizione un livello di sfida superiore, per tutti i giocatori che vogliono cimentarsi in qualcosa di più coinvolgente. Si può scegliere la categoria dalla quale partire tra Red Bull Rookies Cup, Moto3, Moto2 e MotoGP, con l’obiettivo di entrare nella storia del motociclismo.

Altro classico della serie è Modalità Veloci, suddivisa in Gran Premio, Campionato e Prova A Tempo. Novità assoluta è la presenza della classe MotoE, con moto elettriche completamente diverse rispetto a quelle abituali. Purtroppo non è stata inserita all’interno della Carriera, ma può essere comunque un esperimento in vista dei prossimi capitoli. Hanno un comportamento diverso rispetto alle altre moto, aspetto importante da tenere in considerazione.

Per i nostalgici, ecco la nuova modalità chiamata Sfide Storiche, che comprende quattro ere immortali: Eroi della 500cc, Alba della MotoGP, Le Grandi Rivalità ed Era Moderna. È possibile rivivere momenti iconici dei vari motomondiali affrontando situazioni che hanno reso grande questo sport. Partendo dagli anni ’90 di Mick Doohan, passando per le imprese di Valentino Rossi, fino ai record di Jorge Lorenzo. Una vera e propria raccolta di emozioni per chi ha visto nascere la MotoGP.

Da segnalare inoltre il nuovissimo Editor di grafiche, che permette di creare loghi, numeri e qualsivoglia elemento da far apparire su caschi, tute e moto. Con una possibilità di personalizzazione davvero ampia, le creazioni possono essere condivise. Prepariamoci quindi a vedere decalcomanie e loghi completamente singolari, perché l’editor è strutturato molto bene, proprio come i fan della serie chiedevano da anni.

Il multiplayer di MotoGP 19: dall’amatoriale al competitivo

Passiamo ora al multigiocatore, che purtroppo vede ancora l’assenza delle partite in locale con gli amici. Lo schermo condiviso è infatti una mancanza che si fa sentire, soprattutto per chi lo considerava un punto di forza del gioco. MotoGP 19 ha però un comparto multiplayer interessante, adatto sia a chi vuole semplicemente mettersi alla prova sia a chi pensa di avere le abilità necessarie per competere a livelli professionistici.

Il multigiocatore permette ai giocatori di partecipare a lobby pre-esistenti o create dagli utenti, partecipando come piloti, come spettatori o come giudici di gara. Può essere affrontato un intero week-end o direttamente la gara, in base a ciò che è stato impostato, con la possibilità di creare anche stanze private.
La sezione eSport è invece quella dedicata al competitivo, a dimostrazione del fatto che Milestone voglia puntare molto su questo aspetto. Nel corso dei prossimi mesi verrà ampliata con nuove sfide sempre più difficili, per arrivare alle finali mondiali.

Entrambe le sezioni del comparto multiplayer sono gestite dai server Amazon AWS. Abbiamo svolto numerose prove per testare la funzionalità e dobbiamo dire che non abbiamo riscontrato il minimo problema. La stabilità è stata costante durante tutte le partite, senza alcun tipo di lag. L’online di MotoGP 19 è senza dubbio uno tra i migliori titoli sportivi in quanto a stabilità dei server.

A.N.N.A. non è la solita IA

Se c’è un aspetto che negli anni non è stato in grado di regalare un grado di sfida adeguato al tipo di gioco, questo è sicuramente l’IA. Il comportamento della CPU nei precedenti capitoli della serie non ha di certo brillato, una caratteristica piuttosto comune tra i titoli sportivi. Con MotoGP 19 però, Milestone ha voluto mettere all’opera il suo nuovo sistema di intelligenza artificiale: A.N.N.A., ovvero Artificial Neural Network Agent.

Non si tratta della classica IA programmata dagli sviluppatori, con i piloti che conoscono già tutto di piste e moto. È un sistema del tutto innovativo, che gestisce i singoli piloti della CPU attraverso un meccanismo di progressione che permette loro di apprendere giro dopo giro. Questo non vuol dire che con il tempo i piloti avranno una guida perfetta, ma renderanno quantomeno le sfide più avvincenti e complicate, soprattutto se si aumenta la difficoltà, che può essere settata fino al 120%.

Con il passare delle gare, gli avversari tendono ad essere sempre più aggressivi ed imprevedibili. Se messi sotto pressione, c’è la possibilità che commettano degli errori, ma allo stesso tempo reagiscono bene agli attacchi con difese degne delle loro controparti reali. A.N.N.A. non è sicuramente perfetta, ma crediamo fermamente che possa essere il punto di partenza per qualcosa di veramente grande.

MotoGP 19 e la gestione delle gomme

Dal punto di vista del gameplay, MotoGP 19 si differenzia in modo piuttosto significativo rispetto ai precedenti capitoli. Ciò che rende inedito questo titolo è il rinnovato sistema di gestione delle gomme. L’usura e la temperatura degli pneumatici saranno fondamentali per vincere le gare, in quanto molto simili alla realtà. Il giocatore deve essere in grado di mantenere le gomme ad una certa temperatura per non far slittare la moto rischiando di finire a terra.

Ben realizzato anche il sistema relativo all’assetto del veicolo prima di prove libere, qualifiche e gare. È possibile cambiare le caratteristiche della moto in base al proprio stile di guida. Gli appassionati che vogliono cimentarsi in questa sfida possono adottare la modifica manuale, decidendo ogni singola parte da cambiare. In alternativa, può essere sfruttata la modifica guidata, indicando all’ingegnere quale problema risolvere, così da lasciare il lavoro a lui.

Sulla fisica di moto e piloti rimane qualche perplessità. Sono state sicuramente aggiunte diverse animazioni per riprodurre al meglio le controparti reali, ma alcuni punti continuano a mancare di una certa coerenza. Su tutti, troviamo il comportamento dei veicoli sulle parti esterne al tracciato, piuttosto lineare rispetto a come dovrebbe effettivamente essere. Tutto sommato però, il feeling che si ha con la moto è sicuramente il migliore di sempre. Ci sono ancora tanti margini di miglioramento, ma la strada è quella giusta.

Unreal Engine 4, puoi fare sicuramente di meglio!

Dove non si vedono grandi cambiamenti è sul comparto tecnico. Il nuovo motore grafico introdotto nel precedente capitolo non riesce ancora a dare il meglio di sé, nonostante le potenzialità siano alte. L’Unreal Engine 4 sembra infatti soffrire degli stessi difetti che la serie si trascina dietro da anni. Il frame rate è stabile sui 30 fps, ma per un racing game non sembrano essere sufficienti. Inserire un’opzione per ottenere più fluidità diminuendo la risoluzione sarebbe stata una scelta saggia.

Le piste sono riprodotte in maniera molto fedele, ma non riescono a rendere quella profondità che invece è possibile ammirare in altri giochi di guida. Le ambientazioni che fanno da cornice alla pista non sono ancora in grado di rappresentare a dovere i luoghi reali, nonostante ci siano leggeri miglioramenti rispetto al passato. Il lavoro svolto sulle illuminazioni è piuttosto buono, soprattutto in situazioni nuvolose e di pioggia. L’assenza del meteo dinamico è un’assenza ancora troppo grande. Nulla da dire invece su piloti e moto, realizzate ottimamente nei minimi dettagli.

Lato audio, purtroppo non sono stati apportati cambiamenti significativi, nonostante il rombo dei motori sia all’altezza. La voce di Guido Meda può essere ascoltata solo prima e dopo le sessioni. La mancanza di una telecronaca che accompagna le gare si fa sentire, soprattutto pensando a quanto potrebbe essere affascinante gareggiare accompagnati da una delle voci sportive più amate di sempre. Ci aspettiamo quindi un miglioramento importante sia da parte del motore grafico che della gestione audio.

Nel complesso, possiamo affermare con certezza che MotoGP 19 è il miglior titolo della serie targata Milestone, anche grazie a novità come Sfide Storiche e MotoE. È stato piazzato il primo mattone per la costruzione di una bellissima casa. Speriamo venga messo in piedi un percorso di crescita importante sulla base di ciò che abbiamo visto in questo titolo. Prima di chiudere, ricordiamo che MotoGP 19 è disponibile su Amazon ad un prezzo scontatissimo per PS4, Xbox One, PC e Nintendo Switch.

8

Recensione Breve

Senza girarci troppo intorno, MotoGP 19 è il miglior titolo della serie. I ragazzi di Milestone sono riusciti a tirare fuori un degno rappresentante del campionato motociclistico più seguito al mondo. Tra le novità principali troviamo in primis la modalità Sfide Storiche, dove si ripercorrono momenti iconici con i piloti che hanno scritto le migliori pagine di questo sport. Interessante anche l’introduzione della MotoE, con i veicoli elettrici.

I cambiamenti più importanti riguardano l’implementazione di A.N.N.A., il nuovo sistema che gestisce l’IA dei singoli piloti, rendendoli autonomi ed in grado di apprendere gara dopo gara le caratteristiche delle piste. Non è ancora perfetto, ma come primo esperimento può essere considerato un ottimo lavoro. Il gameplay ha invece subito importanti modifiche, grazie al nuovo sistema di gestione delle gomme, che adesso dispongono di usura e temperatura più simili alla realtà.

Il comparto tecnico è stato leggermente migliorato dal punto di vista grafico, nonostante i 30 fps stabili, con moto, piloti e tracciati riprodotti fedelmente. Nessun cambiamento invece sul fronte audio, pressoché identico rispetto ai precedenti capitoli. Ci sono tutte le premesse affinché il brand di questa serie diventi ancora più grande. Le speranze sembrano essere ben riposte, ma per il momento godiamoci questo bel titolo.