Shooter alla maniera di Nintendo

Nintendo e le terze parti. Un matrimonio che in questi ultimi anni ha visto più divorzi che collaborazioni durature. La grande N ha sempre tentato di compensare questo gap con la concorrenza attraverso spin-off delle serie che l’hanno resa famosa e sopratutto con nuove IP che hanno mostrato che dalla casa di Kyoto possono uscire anche prodotti diversi dall’idraulico baffuto e da Link. Splatoon è l’ultimo titolo, in ordine di tempo, con il quale Nintendo intende mettere quel pizzico di pepe in più alla sua lineup e che rientra a pieno diritto nelle alternative interne ai classici The Legend of Zelda e Super Mario.

Splatoon Wii U Nintendo

Il gioco è uno sparatutto in terza persona, ma etichettarlo in questo modo è in qualche modo riduttivo visto che Nintendo ha preso il genere degli shooter e ne ha sviluppato la sua personalissima idea, creando un gioco colorato e apparentemente accessibile a tutti che nasconde un lato strategico inaspettato. Splatoon si presenta come una nuova IP per Wii U caricata di promesse e con una campagna di marketing da parte di Nintendo paragonabile soltanto a quella di Mario Kart 8 e di Super Smash Bros. Già solo questo lascia trasparire quanto Iwata e soci abbiano puntato sul titolo. Avranno scommesso sul cavallo giusto?

A colpi di inchiostro

In Splatoon comanderemo un personale calamaro antropomorfo, detto Inkling, che, imbracciando armi spara inchiostro, dovrà prodigarsi nel ricoprire l’arena di gioco di quanto più colore possibile. Già questo nuovo modo di concepire gli sparatutto deve far capire che Splatoon è diverso dai classici TPS con i quali si è abituati ad avere a che fare.Dover mirare e fare fuoco (o meglio inchiostro) alla superficie calpestabile e solo come obiettivo secondario ai nemici mostra già la piccola innovazione e ventata di aria fresca che Nintendo sparge sul genere.

Il breve tutorial introduttivo è quanto mai necessario per prendere confidenza con i comandi di gioco. A questo proposito i puristi degli Fps e gli amanti dei controlli classici potranno trovare nei primi istanti difficoltoso abituarsi alla mira gestita parzialmente tramite il movimento del Pad. Quello che abbiamo potuto notare è che la maggiore sensibilità del giroscopio del controller di Wii U ci permette, settanta secondo le nostre preferenze, di avere un feeling migliore con la forte cadenza di fuoco delle armi.

Sotto l’aspetto grafico Splatoon si presenta in una veste cartonesca, cara a Nintendo, con dei colori acidi e delle atmosfere che ricordano molto i variopinti anni ’90. Perfino le armi e l’abbigliamento disponibili per i nostri Inking si basano molto su la moda nell’ultima decade del ventesimo secolo. Non mancano tuttavia richiami anche a periodi relativamente recenti o passati. Non per questo il gioco sembra datato o proveniente da un’altra epoca, ma è uno dei titoli più nuovi e diversi proposti in questi ultimi anni da Nintendo. Splatoon sembra un gioco fatto per l’estate, fresco e inconsueto, con le sue armi ad inchiostro che ricordano e invogliano a recuperare i tanto amati superliquidator e le pistole ad acqua.

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Alla ricerca dei pesciscossa

Il single player risulta essere una componente secondaria che tuttavia colpisce per la sua capacità di strapparci qualche altra ora di gioco diversa dal solito. Fortemente ispirata ai livelli di un classico Mario 3D (facile il paragone con Mario Sunshine), ci vedrà impegnati a sconfiggere gli Octariani all’interno di alcuni livelli per recuperare i pesciscossa.

Nonostante la semplicità, questa modalità di gioco ci propone qualche bella sfida, livelli strutturati in modo similare ai pianeti di Mario Galaxy e alcuni nemici (sopratutto i boss) molto ben caratterizzati. Ci sono anche alcuni collezionabili, da recuperare, ma nonostante questo la campagna in singolo sembra possedere qualche potenziale inespresso.

La trama di gioco sarebbe potuta essere più approfondita piuttosto che solo abbozzata regalando quel quid in più al titolo che ne avrebbe elevato ancora di più il valore. Avere un gioco con entrambe le componenti, singolo e multigiocatore, ben realizzate sarebbe stato il salto di qualità definitivo per questa nuova IP.

Al livello sonoro il gioco ci propone degli ottimi effetti sonori ai quali si aggiunge una colonna sonora che accompagna bene il le varie fasi di gioco, ma che non brilla certo per variegatura. I colpi di inchiostro e le esplosioni sono resi molto bene, ma le poche musiche passeranno presto in secondo piano, anche se forse vi ritroverete di tanto in tanto a canticchiare il main team.

Colorare tutta la rete

Non si può negare che la forza di Splatoon sia il multiplayer on line. Appena entrato nella lobby, da dove si ha accesso alla rete, si viene catapultati alla ricerca di una battaglia nella quale entrare avendo a disposizione solo la scelta se partecipare a una partita amichevole o aggregarsi a quella di un amico. Queste Mischie Mollusche avvengono sempre tra due squadre 4vs4 che vengono accoppiate in maniera random.

Questa scelta non convince appieno poiché non di rado capita di trovarsi in squadre svantaggiate con armi identiche o a non poter scegliere di giocare nel team dei nostri amici. L’aspetto fortemente random delle partite on line da un lato permette a tutti di prendere confidenza con il gioco in maniera bilanciata, dall’altro preclude la creazione di gruppi e clan, base fondamentale degli shooter in rete. Speriamo che un aggiornamento futuro cambi tutto questo.

Il tempo trascorso nella sala d’attesa prima che una partita inizi varia, ma rare volte ci si trova a dover passare più di 2-3 minuti in compagnia del minigioco di intermezzo.

Avviata la partita si parte subito a sparare e ci si trova dopo poco a fare i conti con il serbatoio dell’inchiostro vuoto e con l’arma che non inchiostra. Una nuotata nella traccia di colore lasciata al suolo sotto forma di calamaro basta a farci ricaricare e a ripartire subito con le raffiche di colpi. Questo sistema di ricarica permette anche rapidi spostamenti lungo le scie dell’inchiostro amico, mentre quello nemico ci farà danni e ci rallenterà.

Il gameplay è frenetico e incalzante, ma la strategia di ingaggio sarà indispensabile per evitare una lunga serie di K.O. Agguati nascosti nell’inchiostro, bombe e fucilieri che ti attendono dietro l’angolo e scontri faccia a faccia sono più che frequenti. Bisognerà istante dopo istante decidere se “splattare” la superficie di gioco o i nemici che tentano di colpirci e di coprire con il loro colore il nostro.

Oltre alle Mischie Mollusche, esiste anche una modalità pro che ci pone come obiettivo la conquista di zone specifiche della mappa e aggiorna il nostro rank in base alla riuscita o al fallimento dell’obiettivo ad ogni partita. Questa valutazione dinamica ci permette di sfidare giocatori con il rank simile al nostro. la modalità pro è quella che tra tutte ci è piaciuta di meno poiché l’impostazione di gioco risulta più macchinosa e meno intuitiva rispetto alle Mischie Mollusche.

Le zone d’ombra di Splatoon

Il gioco soffre anche di alcune mancanze all’interno della Lobby che mostrano la ancora acerba esperienza di Nintendo nel genere shooter. Tre su tutti sono l’impossibilità di cambiare al volo l’arma o l’equipaggiamento usato (costringendoci ad uscire e rientrare dalla partita o dalla stanza), le appena cinque arene disponibili (Nintendo ha però promesso tanti aggiornamenti in tal senso) e le l’assenza di chat vocale, che avrebbe permesso di rendere più strategiche le battaglie. Questa lacuna poteva essere compensata anche da qualche comando più utile dei soli “Alla grande” e “Con me” assegnati alla croce direzionale.

Una altra mancanza, anche se non indispensabile, che sarebbe bello vedere in futuro è poter conoscere la nazionalità dei giocatori con i quali partecipiamo alle partite così come già accade in Mario Kart 8.

Se mai vi venga voglia di giocare insieme a un amico su una sola console, esiste la palestra con la modalità 1vs1 e l’obiettivo di scoppiare più palloncini dell’avversario. Questa è da considerarsi un blando allenamento in vista delle più ostiche sfide online e va in controtendenza, purtroppo, rispetto ad altri giochi multiplayer di Nintendo nei quali il multiplayer offline è un elemento imprescindibile.

In ogni caso, una volta entrati nella Lobby uscirne sarà difficilissimo. Il gioco è una droga che rapisce per ore alla ricerca del successo, dei punti e delle monete che servono per salire di livello e per sbloccare nuove armi e nuovi costumi.

Cecchino, fuciliere o rullatore?

Come ogni TPS che si rispetti Splatoon possiede una serie di armi divise in principali (fucili mitragliette e rulli), secondarie (bombe e simili) e speciali (queste ultime con effetti molto variabili). Anche qui Nintendo ha fatto una scelta atipica decidendo di rendere disponibili set di armi preconfigurati e non permettendo la scelta di ogni singolo aspetto dell’equipaggiamento da fuoco, tutto a vantaggio ancora una volta del bilanciamento del potenziale offensivo con l’aggiunta, livello dopo livello, di nuovi set diversificati.

Purtroppo la preferenza è quanto mai soggettiva e non può essere pianificata in funzione dei compagni di squadra, vista la già citata casuale scelta degli stessi. La mancanza di una pianificazione della potenza di fuoco obbliga il giocatore ad adattarsi alla situazione e a trovare sempre nuove contromisure a squadre sempre diverse.

Tra le armi principali abbiamo notato come i rulli e i fucili a fuoco rapido siano comunque i più adatti alla frenesia dell’azione, lasciando il fucile di precisione un po’ indietro, ma come già detto l’adattamento del giocatore alle diverse situazioni potrebbe annullare facilmente questo handicap. In generale, ci troviamo difronte ad armi ben congegnate, divertenti a vedersi e da usare tra le quali difficilmente non troverete la vostra preferita. Nintendo ha già promesso (e rilasciato in questi giorni) nuovi set di armi che con le loro sempre speciali caratteristiche accontenteranno anche i palati più difficili.

Personalizzare il nostro Inkling non sarà solo una questione di armi, ma anche di abbigliamento. Anche i vestiti, le scarpe e gli accessori faranno la differenza in battaglia. Ogni indumento attiverà delle abilità speciali che ci permetteranno di migliorare alcuni parametri. Dal maggiore inchiostro nella serbatoio, alla maggiore potenza di fuoco, alla velocità sono 24 le abilità tra cui scegliere. Anche qui la parola d’ordine è random in quanto mentre una abilità sarà già visibile, altre potranno essere sbloccate sempre casualmente usando quel dato accessorio in battaglia.

Contenuti pochi, DLC (gratuiti) tanti

Splatoon si offre al pubblico ad un prezzo più che conveniente, ma anche in una veste retail e degital che a conti fatti risulta visibilmente monca di alcuni contenuti. Nintendo ha promesso che nuove modalità, armi e costumi saranno rilasciati nel tempo cercando così di far abituare i suoi utenti a piccoli passi al gioco senza spiattellare tutto subito.

Gli aggiornamenti così come i DLC saranno gratuiti, una scelta in linea con la politica Nintendo che ci fa ben sperare che Splatoon rimanga sempre sulla cresta dell’onda di Wii U e che si ritagli un piccolo spazio accanto alle killer application di Nintendo.

Commento finale

Splatoon è fresco, frizzante, diverso, ma anche imperfetto. Eppure Nintendo è stata capace di far passare in secondo piano molte delle lacune di questa produzione con il suo fattore N. Dopo milioni di TPF e FPS era difficile trovare idee nuove e contenuti originali, eppure Iwata e soci ci sono riusciti lanciando sul mercato un prodotto la cui longevità potrebbe diventare simile a quella di Mario Kart 8 o di Smash Bros.

La scelta migliore di Nintendo in questo è quella di offrire il gioco a bocconi per bilanciare l’esperienza di gioco e la longevità del titolo. Con i DLC e gli aggiornamenti gratuiti Splatoon si presenta come una esperienza di gioco in divenire che potrebbe anche limare i suoi difetti e raggiungere in valore il gotha della eccellenze Nintendo.

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No Lo sconsigliamo a tutti!

Recensione Breve