Il Dr. Nintendo è triste, come un po’ tutto il mondo videoludico. Satoru Iwata, da 13 anni presidente Nintendo, non è più tra noi. Un cancro lo ha portato via a soli 55 anni. Che siate dei giovani giocatori o che il vostri primi passi videoludici siano stati negli anni 2000, non si può non conoscere ed apprezzare un uomo che con le sue scelte è stato capace di dare alla Nintendo innumerevoli successi e, ammettiamolo, anche qualche scelta controversa. Ma se oggi ci troviamo difronte ad una azienda che nonostante i momenti negativi è stata capace di restare sulla cresta dell’onda e mantenere alti i propri standard qualitativi, molto lo dobbiamo a lui.

Iwata è stato un grande presidente per tanti, forse troppi motivi che potrebbero farlo rimpiangere in futuro. Qui vi racconto la mia personale esperienza su chi è stato Iwata per me, anche perché la non lunghissima carriera del Dr. Nintendo è stata segnata in larga parte dalla faccia sorridente del signor Satoru che per anni ha silenziosamente scandito le mie attese per le nuove “meraviglie videoludiche”.

UN SIMPATICO GIAPPONESE MODERNO

Tralasciando gli esordi con HAL Laboratory e i vari Kirby, Earthbound e Super Smash Bros, più o meno quando Iwata veniva assunto per divenire il capo della sezione ricerca e sviluppo di Nintendo (nel 2000) io presi la decisione di vendere la mia vecchia console e di comprare il Game Cube. Dopo pochi titoli provati mi resi conto di avere un piccolo gioiello tra le mani e la mia allora poca esperienza da videogiocatore subì una evoluzione per me inaspettata, di cui The Legend of Zelda: The Wind Waker rimane il nodo fondamentale.

Nel 2002 Iwata venne scelto da Yamauchi in persona per sostituirlo alla guida di Nintendo e qualche mese dopo all’E3 di quell’anno, Iwata comparve sul palco con un sorriso simpatico e quell’inglese scolastico che abbiamo imparato ad amare presentando la nuova lineup per il cubetto Nintendo. Questa è la prima grande rivoluzione dell’immagine di Nintendo. Un presidente giovane, dall’aspetto simpatico, così lontano dalla figura rigorosa e schiva del suo predecessore, Hiroshi Yamauchi.

Questo allegro sviluppatore messo a capo della casa di Kyoto, che in quel periodo non navigava in buone acque, ebbe in pochi anni un cambio di rotta. Mettendoci la faccia in prima persona sul palco, Satoru Iwata presentò al mondo solo due anni dopo una delle console che rilanciò il marchio Nintendo: il DS. In poche manovre successive rivelò le sue intenzione per la sua azienda: rivoluzione, qualità e divertimento. La sintesi del pensiero di Iwta per il mondo dei videogames.

I VIDEOGAME PER TUTTI

Iwata non si è mai nascosto negli anni e ha sempre presenziato quando possibile alle tappe più importanti delle vicende Nintendo. Iwata è stato un presidente social, sempre a stretto contatto con il pubblico. Forse anche per questo in poco tempo ha raggiunto Sigeru Miyamoto nella classifica delle figure carismatiche di Nintendo. Quando c’era Iwata era il segnale che qualcosa di davvero eccezionale stava per essere presentato. Del resto si può dire che sia stato lui la mente dietro tutte le rivoluzioni e innovazioni di Nintendo di questi ultimi anni.

E infatti quando il progetto Revolution prese il nome di Wii lui era lì sul palco a presentare la sua rivoluzione composta non solo dal telecomando con il sensore di movimento, ma dall’apertura del mercato videoludico verso nuove fasce di pubblico mai esplorate prima. Non senza critiche, Wii ebbe il pregio di far entrare i videogiochi nella vita di tutti i componenti della famiglia. Wii in un certo senso racchiude l’idea di Iwata riguardo i videogiochi.

“I videogiochi sono destinati ad una solo cosa. Divertimento. Divertimento per tutti.”

Proprio con la tanto bistrattata e derisa Wii non solo ha dato a Nintendo un nuovo slancio economico per riprendersi dalla sua crisi della generazione Game Cube, ma ha anche offerto al mondo il videogioco in una accezione positiva. L’opinione pubblica fu costretta a mitigare la propria battaglia contro quell’ignota calamità per i giovani.
Con i videogames genitori e figli possono divertirsi insieme, i videogiochi sono diventati sociali con Wii, portando l’industria verso tutte le fasce di pubblico. Se i titoli casual su tablet e smartphone hanno preso piede è anche un po’ grazie alla lungimiranza di Satoru Iwata che ha voluto far divertire le persone con le sue produzioni. Iwata ha reso i videogiochi un qualcosa di familiare e accessibile a tutti.

Il vostro Dr. Nintendo ha apprezzato questa idea di videogames percorrendo insieme ad Iwata tutte le tappe più importanti della sua presidenza. Dalla rinascita di Game Cube passando per DS, 3DS e Wii, fino a Wii U, che non convinse neanche me all’inizio. Bastarono tuttavia alcune esclusive per farmi repentinamente cambiare idea. Giocare in compagnia di fratelli, sorelle amici, senza rivalità, ma con sano agonismo. Questa idea di videogames come divertimento aggregante è stato il nucleo centrale di molte serate in compagnia di amici e parenti e di questo ringrazio ogni giorno Nintendo e Mr. Satoru.

LA RIVOLUZIONE SOCIAL

Iwata, come un padre amorevole, c’è stato sempre per la sua Nintendo. Sia che fosse in crisi, sia che stesse cavalcando un grande successo, la sua faccia era sempre lì. Dicevamo di un presidente social sempre a contatto con il suo pubblico. Proprio lui decise di cambiare le regole del gioco dell’informazione. Nintendo Direct e Iwata Ask sono altre sue due rivoluzioni in ambito social. Era lui che presentava con sempre crescente ironia (tra siparietti comici, gag e amletici sguardi a caschi di banane) le ultime novità sui “suoi” prodotti racchiudendo tutto in pochi minuti di video. Ha perfino smesso di presenziare l’E3 dando ancora più risalto al suo Direct. Oggi il Direct è una cosa familiare, un evento che ti aspetti da Nintendo…

Iwata ci ha offerto una Nintendo social, non invasiva che opprime l’utenza, ma una che ogni tanto ti manda un messaggio per salutarti, ringraziarti e darti informazioni sul prossimo futuro con lo stile di una chiacchierata tra amici.

LASCIA UNA TRACCIA. SAPREMO SEGUIRLA?

Della malattia sapevamo tutti, sapevamo anche che aveva provato a sconfiggerla e che sembrava ci fosse riuscito. L’abbiamo visto tornare giusto in tempo per far rinascere Wii U, darle l’ultimo addio e mettere le basi per il futuro dell’azienda, con NX e l’accordo con la società per i servizi mobile DeNa. Oggi piangiamo un grande uomo che ha fatto sì che il mondo conoscesse e amasse un po’ di più il settore dei videogames senza snaturarne l’idea di gioco. Un uomo che ha rivoluzionato più volte le basi del gaming non snaturandone mai l’essenza.

La strada di Iwata per la sua Nintendo è stata tracciata, ma chi avrà la forza di seguirla? Chi metterà il divertimento prima del business? Chi potrà essere ancora così amichevole? Forse nessuno. A mio personale avviso dopo di lui ci vorrà qualcuno giovane (con buona pace dei vari Miyamoto e Aonuma) che abbia la stessa passione per il divertimento, la stessa voglia di sperimentare e la stessa forza di scegliere e difendere le proprio scelte. Il prossimo presidente di Nintendo dovrà rispettare le parole che Iwata stesso ci ha lasciato e che riassumono quello che è stato per tutti noi.

“Sul mio biglietto da visita sono il presidente di una società. Nella mia testa sono uno sviluppatore. Ma nel mio cuore sono un gamer.”

Grazie Presidente. Grazie Satoru. Buon viaggio.