Una attesa divenuta snervante, a tratti frustrante. Un vortice di rumor, illazioni, fake e chi più ne ha più ne metta ha accompagnato questo momento. Dopo la grande attesa ecco il colpo di scena. Nintendo ha finalmente e quasi a sorpresa alzato il sipario su quello che era il progetto NX ora ribattezzato con il nome ufficiale di Nintendo Switch. Sull’argomento ci siamo spesi tantissimo e io in primis tempo fa avevo formulato la mia ipotesi su NX (rivelatasi parzialmente veritiera) e contestato alcune scelte in merito a Wii U e ai rinvii di NX e del nuovo Zelda.

Ieri pomeriggio la mia segretaria Peach sembrava un cavallo impazzito e girava per la stanza trotterellando in attesa che di conoscere verso quali lidi si avviasse quella che tutti preannunciavano come la grande svolta di Nintendo. Ammetto che perfino io, da posato analista di fenomeni Nintendo, sentivo un tremito nel cervello e spasmi continui come a voler tirar fuori dallo schermo qualche informazione.

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E in effetti quando il velo è stato sollevato su Nintendo Switchè stato il momento dell’euforia, dello sbigottimento, dalla follia. Non ho mai premuto tante volte il tasto replay di Youtube in tutta la mia vita e mano a mano che riguardavo quelle immagini carpivo più e più segreti e mi lasciavo trascinare da quelle immagini.

Per fortuna ora che è tutto finito e i tanti appunti sono stati riordinati, posso vestire di nuovo i panni del Dr. Nintendo e mettere insieme idee, certezze e indizi su quanto mostrato oltre a qualche considerazione personale finale. Alla fine dell’articolo potrete anche trovare il trailer integrale della presentazione di Switch.

Il “cambio” di rotta

Chi si aspettava un Direct lungo e colorato è rimasto fortemente deluso. Il trailer di presentazione di Nintendo Switch è durato poco più di tre minuti e mezzo nei quali nessun presentatore o sviluppatore ha offerto il suo faccione al pubblico. Un trailer minimale e pragmatico che ha messo in mostra chiaramente il corpo macchina, i controller e molte delle sue peculiarità senza perdersi in giri di parole o accattivanti annunci.

Escludendo per un attimo la console, salta subito all’occhio come le scelte di marketing siano state drasticamente invertite rispetto al periodo “family” Wii/ Wii U. Le famigliole felici e le immagini colorate sono state sostituite da ragazzi all’apparenza più maturi intenti a viaggiare, fare sport, organizzare feste il tutto in un contesto più adulto rispetto al passato. Perfino la musica di sottofondo, finora sempre divertente e scanzonata, oggi è divenuta più ricercata e di tendenza.

Del resto se si pensa che a capo di Nintendo oggi c’è Tatsumi Kimishima, uomo rigoroso e dalla formazione più da uomo d’affari che da sviluppatore, il cui passato parla molto occidentale, essendo stato presidente di Nintendo of America prima di Fils-Aime e avendo lavorato spesso nel mondo fuori dal Sol Levante. In effetti sembra proprio che questo trailer sia figlio della sua esperienza degli States e che la sua linea di condotta possa essere un toccasana per l’immagine di Nintendo così bisognosa di consensi.

Il nome e l’idea

Ritornando sulla console, già il nome Nintendo Switch è un altro chiaro segnale della svolta a occidente: via quei nomi a metà tra un gioco di parole e il verso di un uccello e dentro un nome inglese orecchiabile e tecnologico. Per di più il significato di questa parola indica perfettamente il “cambio” che Nintendo intende operare. Mentre Xbox si sta spostando sempre di più verso il panorama PC, PlayStation mantiene forte il primato home console senza grossi rivali e con il mobile gaming su smartphone che avanza inesorabile, Nintendo sceglie la quarta via: offrire l’esperienza e la lineup dei titoli per console nella doppia versione casalinga e portatile tutto in un’unica macchina.

Proprio la conferma della tanto vociferata natura ibrida della console è il miglior segnale per chi dava Nintendo oramai per spacciata e destinata ad un futuro da sola software house, addirittura per smartphone. Dal trailer si nota come la natura ambivalente di Nintendo Switch riesca e non essere sbilanciata eccessivamente verso uno dei due ambiti, ma riesca a integrarli al massimo. Rimane comunque l’assunto che Switch è una console casalinga che diventa portatile e non il contrario.

Parlando dell’idea alla base del progetto NX, non possiamo fare a meno di notare come Switch ricordi per molti versi una vecchia versione di Game & Watch, i giochi portatili anni ’80 di Nintendo, e nello specifico quello di Donkey Kong 3 (riportato nella foto qui di seguito). Come accaduto per la maggior parte delle console portatili, Game Boy Advance e DS in testa, anche in questo caso il passato lontano dell’azienda giapponese è diventato d’ispirazione per il futuro.

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[nextpage title=”Caratteristiche ed estetica”]

Al livello di design la console si presenta bene con linee pulite e pochi fronzoli ed anche i materiali sembrano essere stati curati: via le plastiche lucide dentro l’opaco sul quale non si creano aloni fastidiosi. Non possiamo stabilire ancora che feedback ci sia, ma sembra che in versione portatile tutto finzioni al meglio, anche se qualche perplessità la solleva il peso della parte “schermo” in quanto, come confermato da Nintendo, sarà esso l’anima della console e la Dock Station servirà solo a collegare alla TV e a caricare le batterie.

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Il sistema di cartucce anziché dischi è una scelta quasi obbligata in quanto occupa meno spazio nella macchina e permette di portare con sé più cartucce senza occupare ingombrare, un po’ come accade per Nintendo 3DS. Ma indirettamente esso dà la piacevole consapevolezza che i giochi retail non sono ancora spariti e che il rischio di una console only digital è sventato. I collezionisti potranno ancora tenere in bella mostra i giochi nei loro scaffali e ovviamente non avremo bisogno di una memoria interna infinita per stiparli, anche se sarà comunque necessario capire che quantità di dati potrà immagazzinare Switch. Ma questa scelta preclude ancora una volta ad una console Nintendo la possibilità di essere lettore multimediale, lasciando al solo Netflix (un ottimo servizio con costi davvero contenuti) e ad altri servizi online il compito di tramutare la console in un sistema di intrattenimento completo.

Al livello di potenza non posso sbilanciarmi, ma la conferma fuori dal trailer di un chip Nvidia Tegra modificato potrebbe portare la nuova console di Nintendo ad una potenza molto simile a PlayStation 4 che, considerando il discorso portabilità non è un fattore da sottovalutare nonostante PS Pro e Xbox Scorpio siano in fase di sviluppo. Del resto si parla sempre di una potenziale console portatile.

Controller

Tra tutti questi aspetti pressoché positivi ce ne è uno sul quale sono molto scettico: i controller. Se da un lato la modalità portatile sembra funzionare a dovere, dall’altro la combinazione dei due Joy-Con (dalla mia segretaria ribattezzati “paddini”) nel Joy-Con Grip in salotto sembra un po’ troppo spartana, malgrado essi sembrano disporre di  trigger dalla corsa lunga (finalmente); e non è neanche l’aspetto peggiore poiché, pur premiando l’idea del doppio controller già incluso nella console, i Joy-Con usati singolarmente sembrano troppo piccoli e scomodi per la maggior parte dei tipi di mano (nei fermo immagine l’idea è ben chiara): una versione mini di Wii Remote.

Bisogna inoltre accennare alla mancata conferma di giroscopi e touch screen, dei quali non è stata fatta menzione o accenno né nel video né in comunicati successivi. Resta il fatto che Switch Pro Controller sembra l’accessorio più adatto per rendere l’esperienza gaming di Switch comoda e non stancante considerato anche il fatto che è bellissimo da vedere.

Lineup

Premesso che nessun titolo è stato effettivamente confermato escluso l’oramai stravisto The Legend of Zelda: Breath of the Wild, nei pochi minuti di Trailer si è potuto intravedere qualche piccolo frammento di quella che potrebbe essere la futura lineup di Nintedo Switch.

Subito dopo la presentazione del video sul sito di Nintendo è comparsa una lista di partner che stanno lavorando o che hanno stretto accordi con Nintendo per questa nuova console. Tra i nomi noti che già in passato hanno cavalcato anche la sfortunata Wii U trovano posto anche partner inaspettati, primo tra tutti Bethesda, che potrebbero portare i loro prodotti su Switch. Nel trailer sono comparse anche immagini di quella che ha tutta l’aria di essere la versione remaster di Skyrim. A questo si aggiunge la presenza di aziende come 505Games, Take 2 (proprietaria di Rockstar) e From Software. Sembra proprio che Nintendo abbia ricominciato a parlare la lingua delle terze parti e questo non può che fare bene sia all’immagine della casa di Kyoto sia al cuore degli utenti. Vedremo se il dialogo sarà lungo e proficuo o si interromperà alla prima difficoltà.

Non solo terze parti comunque visto che nel trailer hanno travato posto anche Mario Kart, con una Re Boo e il doppio power up non presenti nell’ottavo capitolo, Splatoon, con i personaggi ai quali possono essere cambiate acconciature e pantaloni, e un nuovo Super Mario (World?). Insomma anche i titoli first party non mancheranno su Switch. Non è ancora chiaro se siano remaster, nuovi capitoli o semplici concept piazzati ad hoc su schermo. Resta il fatto che far riscoprire l’ottimo, seppur quantitativamente poco abbondante, parco titoli di Wii U tramite Nintendo Switch è una idea buona se condita ovviamente con altre IP nuove di zecca.

[nextpage title=”I dubbi del Dr. Nintendo”]

Senza andare troppo a cercare il pelo nell’uovo, sull’alba luminosa di Nintendo Switch si addensano comunque alcuni pericolosi nuvoloni carichi di perplessità che non si può fare a meno di considerare e che ho cercato di riassumere in queste ultime righe.

Primo l’autonomia e la memoria interna. Non ci si può accontentare di una console che fa la portatile per qualche ora, bisogna che abbia autonomia. Oltretutto in questa combinazioni ci sono tre elementi che necessitano alimentazione (schermo LCD e due Joy-Con). Un problema risolvibile magari con la compatibilità con i power bank universali per smartphone. Allora stesso modo avere una memoria interna misera come quella di Wii U è altamente controproducente vista l’elevata propensione all’aggiornamento dei titoli attuali. In questo secondo caso bisognerà operare al meglio.

Secondo punto è la reale potenza della console. Stiamo parlando comunque di far girare titoli per PS4 su una console portatile. Non si conoscono i dettagli, ma riuscire a inserire in uno spazio così ristretto le componenti base, la batteria e i vari elementi aggiuntivi, come ad esempio il lettore NFC per Amiibo, è una impresa quantomeno complessa.

Terzo punto la connettività. Siamo abituati a 3DS e la sua connessione Wi-Fi, ma Switch non è ancora chiaro se faccia un passo avanti in tal senso. Sperare in un 4G interno o nella possibilità di sfruttare i cellulari come hot spot senza consumare troppo traffico dati sembra ancora utopia, ma aspettarsi qualcosa in tal senso è quantomeno lecito.

Ultimo punto è la lineup, vero tallone d’Achille di Wii U insieme al marketing. Io mi aspetto almeno tre o quattro titoli esclusivi almeno nei primi tre mesi, corollati da remaster da Wii U e GameCube (le due incomprese console di Nintendo) e uno stuolo di third party. L’utente di Switch deve avere lo stesso imbarazzo della scelta nell’acquistare un gioco di quello che hanno i possessori di altre console.

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Le conclusioni e gli annunci post trailer

A mente fredda e senza il clamore del momento posso dire che Nintendo Switch mi ha conquistato poiché sembra quel passo in avanti del mondo delle console che forse in pochi avrebbero immaginato e sul quale nessun altro sta puntando, distratti come sono dalla realtà virtuale. Un punto di partenza in apparenza molto solido sul quale si potrà costruire forse il futuro di una frangia dell’industria videoludica tutta marcata Nintendo e dall’appeal potenziale notevole.

L’idea funziona anche perché in apparenza Nintendo sembra voler puntare di nuovo sui giocatori storici, sui ragazzi over 18 e su una immagine meno relegata al mondo fanciullesco. Altro punto sul quale Nintendo sembra scommettere sono i tornei Lan, come mostrato indirettamente alla fine del trailer, con la speranza che la Nintendo Championship del 2015 non sia stata solo un evento isolato.

Anche la compatibilità Amiibo è stata confermata, così come il lungo elenco di terze parti e questo non può essere che un bene. Per di più l’idea, indispensabile, di tornare alla cartuccia riporta al passato ma con un occhio al futuro e al debellamento della pirateria.

Sopra ogni cosa ci piace sapere che il pericoloso salto nel mondo smartphone e tablet e il mai scartato possibile definitivo abbraccio con i soli giochi casual non avrà luogo ora e forse mai per Nintendo. In molti credevano che l’azienda nipponica volesse virare verso questo mercato con NX/Switch e abbandonare le console tradizionali, ma per fortuna il rischio è scongiurato.

Vi lascio ricordandovi di lasciare, se volete, le vostre considerazioni su Nintendo Switch qui sotto e di seguire la mia e le altre rubriche presenti su Gamempire per conoscere più approfonditamente il mondo dei videogames. Ora vi lascio che devo dare la terza dose di morfina alla mia segretaria che non riesce proprio a calmarsi da ieri sera. Spero di non dover ricorrere al mio amico massaggiatore DK, i suoi metodi sono un po’ animaleschi.

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