A chi piaccia o meno l’Xbox Game Pass ha generato un vero trambusto nel sornione mondo videoludico. Per quando ci sforziamo di credere che il mondo da noi più amato sia in costante evoluzione il processo è più lento di quanto possiamo immaginare. I giochi che tirano il mercato di fatto sono sempre gli stessi ed anche le console, seppur con i recenti aggiornamenti, faticano a proporre qualcosa di nuovo.
Il 4k è molto bello e Nintendo ha rilasciato una soluzione ibrida interessante ma sono tutte tecnologie, soluzioni, conosciute. Il 4k, come scritto in precedenti articoli, è in pista da molto tempo ed il Nintendo Switch non si discosta tanto da un tablet incentrato sul gaming. Nvidia, a modo suo, ha provato a battere quel terreno ma senza la forza dei titoli Nintendo si è in parte arenata portando un prodotto incapace di solleticare la gola dei giocatori.
In un mondo videoludico in cui l’hardware è ereditato, le console non sono mai equipaggiate con l’ultimo ritrovato tecnologico per contenere i prezzi, e la VR sta ancora di fatto sperimentando, l’evoluzione la si può fare quasi esclusivamente nel software, o meglio, nei servizi.
Andiamo, come da prassi, con ordine.

XBOX GAME PASS – Sulle orme di Netflix e soci

Rimarcare quanto il modello proposta da Microsoft ricordi i vari servizi musicali, Spotify, o multimediali, Netflix, non dà il senso del salto epocale che Microsoft sta attuando nel mondo delle console, e non solo.
Quanto proposto dalla casa di Redmond sta generando sorpresa, interesse ma anche paura e perplessità. Il motivo è dovuto a come siamo abituati a vivere una determinata cosa, un processo di vendita ed acquisizione che conosciamo da anni sta per essere pensionato.
Era l’anno 2001 che il mercato musicale toccò, tramite le vendite di CD, la bellezza di 1 miliardo di pezzi solo nel mercato americano. Il 2017 si è chiuso con vendite intorno ai 90 milioni sempre nello stesso mercato. In sedici anni la contrazione è stata spaventosa tale che addirittura i vinili, un formato per molti estinto, risulta quasi più remunerativo.
Microsoft ha finalmente calato il servizio che aveva in mente nel lontano 2013, perché si, quello che per molti fu un disastroso E3, fu in realtà l’inizio di quello che sarebbe diventato l’Xbox Game Pass. Non possiamo sapere se la forma e la modalità di distribuzione sarebbe stata la stessa se il pubblico, l’utenza, non avesse fatto fin da subito muro. Molto probabilmente la prima “pensata” del Pass era più aggressiva per forzare il mercato e cercare di imporre fin da subito un nuovo modello. Sta di fatto che abbiamo dovuto aspettare quattro anni per vedere la sua forma finale che si incastra perfettamente con l’evoluzione che altri servizi hanno avuto.
Per chi è interessato al servizio ed a capire cosa offre può leggere il nostro articolo: Xbox Game Pass: come funziona? Ricordando che di recente sono state aggiunte, fin dal lancio, tutte le esclusive Xbox. Ebbene sì, dal D1 potremo giocare a Sea of Thieves o a State of Decay 2 se iscritti al servizio che ricordiamo costa 9.99€ al mese.
Il prossimo Halo, il prossimo Forza, il prossimo Gear, il prossimo e Fable (il 4!!!) … tutti le future esclusive entreranno fin da subito nel servizio senza costi aggiuntivi.
Per farvi capire quanto è spettacolare questa soluzione vi lascio solo immaginare un servizio simile Sony o Nintendo. Direttamente dalla concorrenza un servizio che include a 10€ Mario Odyssey, Legend of Zelda: Breath of the Wild, Xenoblade Chronicles, Splatoon 2… o, se prendiamo Sony: God of War, Spiderman, The last of Us 2, Death Stranding, Detroit Become Human, Ni No Kuni II

Tra Presente e Futuro

Essendo molto interessato alla soluzione proposta da Microsoft ho seguito da vicino, oltre che i consueti siti specializzati, anche youtuber, famosi o meno, che hanno affrontato l’argomento.
Riporto qui uno dei video più interessanti di un youtuber americano, Cleanprincegaming, dal titolo I Have Changed My Mind About The Xbox One | The Tables Have Turned.
Il video è in inglese, comprensibile, e dà l’idea di quanto anche una persona che ha sempre apprezzato Sony possa, non solo rivalutare il lavoro svolto da Microsoft, ma anche a sostenere che al momento sia la piattaforma migliore.
Grazie al Game Pass e ad EA Access il marchio Xbox al momento riesce a fornire all’acquirente la soluzione migliore nella maniera più assoluta. Il motivo è che l’investimento fatto ripaga ampliamene l’utente. Il tutto con la libera scelta di sottoscriversi o meno ad un servizio che può offrire un ammontare di ore videoludiche da leccarsi i baffi.
Personalmente sono iscritto al servizio di Electronic Art dal lancio e non potrei chiedere servizio migliore: giochi scontati, giochi in prova, giochi gratis… il tutto al costo di due pizze con annesse due buone birre. Lo stesso Pass, 10€ al mese, è quello che pago all’aperitivo al giovedì con i miei amici che, se la serata prende la piega giusta, arriva senza problemi a 15-20€.

I Dubbi Leciti del Servizio

Per avere un’idea completa di una nuova soluzione bisogna sentire diverse campane, facile fossilizzarsi con chi la pensa come te. Per molti la paura con il Game Pass è quella di perdere il controllo su quanto comprato, posseduto, relegato ad un servizio. Una volta terminato non avremo più i nostri giochi e questo in un qualche modo irrita il videogiocatore classico.
La risposte è semplice: qualcuno si preoccupa di possedere la prima stagione di Lost? O di avere il terzo album degli Iron Maiden? (il primo che scrive nei commenti il titolo dell’album vince … qualcosa…).
Forse dieci o vent’anni fa questo aspetto era importante, l’idea di collezionismo. Ad oggi, soprattutto nei più giovani ma non solo, questo attaccamento sta lentamente scemando. La gente cerca sempre di meno di acquistare qualcosa di fisico ma cerca disperatamente di collezionare il tutto in un unico spazio, sicuro, che non deve gestire o ordinare. Chi vuole più scatoloni di vecchi CD o cassetta che nessuno ascolta più? O inserire un DVD, magari rovinato, quando comodamente si possono far partire contenuti multimediali online?
In una recente sessione con un mio amico su One ho optato per giocare a Monster Hunter World a discapito di Tom Clancy’s Ghost Recon Wildlands perché il secondo era su supporto fisico.
Sembra riduttivo ma non volevo alzarmi, cercare il disco, ed inserirlo.
L’altro elemento che fa discutere molto l’utenza è legato a doppio filo con il servizio Xbox Play Anywhere. Per molti quanto proposto da Microsoft potrebbe alla lunga danneggiare la console, rendendola di fatto inutile trasformando il marchio in una piattaforma software più che puramente hardware.
Onestamente penso che sarà proprio quello che avverrà, come sta già succedendo con il servizio Sony PS Now.

La Debole Risposta Della Concorrenza

Tutti stanno osannando un PlayStation Plus di marzo di altissimo livello. Sony giochi dal calibro di Bloodborne e Ratchet & Clank per PlayStation 4 e Legend of Kay Anniversary e Mighty No. 9 per PlayStation 3 (quest’ultimo in cross buy con PS4). Pure PS Vita (e PS4, sempre tramite cross buy) si segnala Claire: Extended Cut e Bombing Buster a chiudere un succoso mese per Sony.
Questa è la debole risposta di Sony per arginare Xbox Game Pass.
I giochi inclusi nel plus sono sicuramente validi ma commercialmente morti. Un Bloodborne ha finito da tempo il suo ciclo vitale, il portare vere revenue. La sua aggiunta nel Plus non fa né caldo né freddo ad un vero giocatore PlayStation dato che di fatto avrà già il gioco. Più della metà dei possessori PlayStation molto probabilmente non ha anche il plus e rimangono un numero non eccezionale che usufruirà di giochi vecchi.
Microsoft ha un decente pool di giochi nel live questo mese conscia che il vero asso nella manica è il Pass con tutte le esclusive dal D1. Perché è lì che ora la gente sta guardando non a giochi vecchi di uno o due anni.
Nintendo è rimasta al palo, ma come tutti sappiamo la big N non è mai stata agile e pro-attiva a vedere i cambiamenti nei servizi. Innovativa nell’hardware, a modo suo, ha sempre arrancato a stare al passo con le infrastrutture.
Tuttora sono curioso su come Nintendo gestirà l’abbonamento al servizio online dato che prima o poi dovranno pure loro trarre un guadagno da esso. Mantenere un’infrastruttura online ha costi, anche elevati, ed alla lunga questi potrebbero incidere pesantemente sulle casse di Nintendo.

Ultimi Pensieri

Che piaccia o meno Microsoft con il Game Pass ha messo in pista un servizio che apre ad una nuova era. Vero, il lavoro da fare per arricchire e rendere più appetibile il servizio ancora più accattivante è lungo, ma apprezzo il tentativo di smuovere un mercato ormai stantio con i Games with Gold e PS Plus.Ho giocato abbastanza ai titoli gratuiti messi a disposizione da Microsoft e Sony ogni mese ma sono pienamente convinto che era giunto il momento di un cambiamento, di un “next step” deciso verso nuove soluzioni.


In attesa di aggiornamenti consiglio a tutti di provare il servizio Xbox per i 15 giorni messi a disposizione, magari con l’uscita di una bella esclusiva ed a patto di avere una linea performante. Tanti sono i GB da scaricare…

See you next time Buddies
X-Boss Out